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La Marranella, una delle più popolari borgate della periferia romana del quadrante est, deriva il suo nome da un ramo di un fiumicello affluente del Tevere che ebbe una notevole importanza nella storia antica e medioevale.
Sgorga dalle falde dei colli tra Grottaferrata e Marino con il nome di Marrana.
Il nome deriva dal o lambito dal ruscello nella sua parte iniziale: il volgare Marana o Marrana è passato ad indicare tutti i fossi e i piccoli corsi d'acqua della periferia romana.
L'ampio quartiere della Marranella ha cominciato a muovere i primi passi negli anni successivi al primo conflitto mondiale: il suo incentivarsi va indubbiamente ricercato nelle cause dell'urbanesimo degli anni trenta.
la piccola tenuta della Marranella non superava i 22 ettari ed il quartiere, più che nell'ampiezza totale del comprensorio, si era insediato in quella che era la Valle della Marranella, così chiamata dal fiume omonimo che vi scorreva.
La scomparsa di questo corso d'acqua nel 1934, ingoiato da un grande collettore sotterraneo, confermò e spinse al rigoglio attuale il quartiere, che era asfittico per l'aria malsana.
La borgata della Marranella già sul finire degli anni venti si imponeva per il quoziente demografico e non poteva più essere ignorata dalle autorità religiose: si doveva prendere in considerazione la fondazione di una nuova parrocchia.
Le contigue parrocchie di S. Elena in Casilina e dei Ss. Marcellino e Pietro non riuscivano più a far fronte all'esigenza dei servizi religiosi richiesti dai numerosi abitanti della borgata.