Viterbo, Bagnaia, nel caratteritico borgo a due passi dalla piazza principale, proponiamo in vendita bellissimo appartamento composto da soggiorno con angolo cottura, camera da letto e bagno.
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La prima menzione storica specifica di questo centro risale all'anno 963, quando il villaggio era noto come Bangaria. Nel XIII secolo il territorio di Bagnaia divenne oggetto di un donativo assegnato dal papa al vescovo della vicina Viterbo; tuttavia fino al XVI secolo non vi fu edificata alcuna residenza vescovile.
Durante il Medioevo il villaggio presenta già alcune interessanti architetture, ma più importanti risulteranno quelle risalenti al Rinascimento.
Nella parte alta del villaggio è possibile accedere a Villa Lante, la cui costruzione avvenne tra il 1511 e il 1566 su commissione del cardinale Gianfrancesco Gambara. Dopo la costruzione di Villa Lante, Bagnaia aumentò notevolmente la sua popolarità come luogo di riposo.
Nel 1576 l'architetto senese Tommaso Ghinucci riorganizzò l'assetto urbanistico del paese, in procinto di divenire una piccola città: tali aggiustamenti sono particolarmente visibili nei pressi di Piazza XX Settembre, ispirata a Piazza del Popolo di Roma. Le facciate degli edifici della piazza sono fregiate di stemmi papali e cardinalizi.
Nel 1928 perse il titolo di comune a favore di Viterbo e divenne una frazione.
Bagnaia è raggiungibile, tramite la Strada Statale 675 Umbro-Laziale, all'uscita "Bagnaia-Montefiascone".
Bagnaia è collegata, tramite viale Fiume, alla frazione La Quercia e, proseguendo su viale Trieste, si arriva a Viterbo.
Attraverso la SP 151 Ortana è collegata con Il Pallone, frazione di Vitorchiano.
Nel territorio di Viterbo vi sono tracce di insediamenti neolitici ed eneolitici, nell'ambito della cultura di Rinaldone[9].
Sono state rinvenute poche presenze etrusche, specie nel sottosuolo, ma probabilmente in questo periodo l'insediamento sul colle del Duomo, da identificare con Surina o Surna, non raggiungeva lo stato di vicus ed era un avamposto della lucumonia di Tarquinia[10]. Nelle vicinanze sorgevano gli altri centri etruschi di Musarna e Acquarossa (poi distrutta, e ricostruita a poca distanza come Ferento).
Le fantasiose teorie quattrocentesche dell'erudito frate Annio (autore di quel complesso e monumentale falso storico noto come Antiquitatum variarum volumina XVII) hanno invece supposto che sorgesse qui una tetrapoli etrusca, sulla base dalla sigla FAVL che sarebbe un acronimo formato dalle iniziali di quattro cittadine (Fanum, Arbanum, Vetulonia, Longula)[11].
Dopo la conquista romana vi fu costituito, con ogni probabilità, un insediamento militare, chiamato Castrum Herculis per la presenza nella zona di un tempio che si riteneva dedicato all'eroe mitologico, da cui deriva il leone simbolo di Viterbo. Nei pressi passava la via Cassia, che aveva una mansio ad Aquae Passaris, nell'area termale a occidente rispetto all'attuale Vi