Si apre proprio sotto il Pincio che ospita i giardini di Villa Borghese ed è il punto d’incontro di tre arterie romane: via del Babuino, via di Ripetta e via del Corso.

Visitiamo Piazza del Popolo a Roma, una delle piazze più famose di Roma, scopriamo perché si chiama così.

Le origini di Piazza del Popolo

In epoca romana quest’area era nota come Campo Marzio, dal dio della guerra Marte, ed era il principale punto di accesso alla città nonché la zona dove i giovani soldati si addestravano all’arte del combattimento.

Fino al XVI rimase uno slargo rettangolare senza troppe attrattive, successivamente, nel 1500 tutto cambiò.

Piazza del Popolo e il suo obelisco

Nella seconda parte del 1500 la nuova urbanizzazione della città portò a modificare l’assetto viario e anche l’aspetto di questa piazza su cui fu collocato il grande obelisco egizio alto quasi 24 metri che si trovava al Circo Massimo.

Era stato portato a Roma da Augusto dopo la conquista dell’Egitto. Fu papa Sisto V a volerlo qui e svetta ancora al centro, che il Valadier sistemò definitivamente nell’800 rendendola la splendida piazza che è oggi.


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Perché Piazza del Popolo si chiama così

Secondo una delle teorie, il nome deriva dal latino populus, che significa pioppo, perché qui l’imperatore Nerone avrebbe fatto piantare un boschetto di pioppi. Leggenda vuole che qui fossero state sepolte le sue ceneri e che il fantasma dell’imperatore tormentasse i passanti.

Per questo motivo nel 1099 papa Pasquale II eresse qui una chiesa dedicata alla Vergine: avrebbe scacciato la malignità del luogo. La chiesa è tuttora visibile, anche se rimaneggiata nel tempo. È intitolata a Santa Maria del Popolo perché fu costruita tramite sottoscrizione popolare.

Per questo motivo, molti ritengono che il nome della piazza sia legato alla presenza della chiesa costruita dal popolo.

Santa Maria del Popolo e i suoi tesori

All’interno della Chiesa di Santa Maria del Popolo si possono ammirare numerosi tesori d’arte, a cominciare da due tele di Caravaggio, la Crocifissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo, nella Cappella Cerasi.

Da non perdere la Cappella Chigi progettata da Raffaello e completata da Bernini e la pala d’altare con l’Assunzione della Vergine di Annibale Carracci. Notate i bassorilievi vicino l’altare maggiore: raccontano la vicenda della tomba di Nerone su cui sorgerebbe la chiesa.

Le chiese gemelle di Piazza del Popolo

Santa Maria del Popolo non è l’unica chiesa affacciata sulla piazza. Ce ne sono altre due, considerate gemelle. Si trovano sul lato sud della piazza e si chiama Santa Maria dei Miracoli e Santa Maria in Montesanto, detta anche Chiesa degli Artisti.

Furono progettate dal Rainaldi e completate dal Bernini e da Carlo Fontana. Anche se appaiono identiche per via della prospettiva della piazza, sono leggermente diverse nella planimetria e nella forma delle cupole.

La Porta del Popolo

Nota anche come Porta Flaminia, si apre sul lato nord della piazza. Da lì comincia la via Flaminia, una strada consolare di epoca romana costruita nel 220 d.C. La porta fu edificata sotto Pio IV che ne affidò la costruzione a Michelangelo.

L’artista, ormai anziano, affidò il progetto al suo allievo Nanni di Baccio Bigio che la completò nel 1565. Bernini eseguì invece la facciata interna nel 1655.

Le fontane di Piazza del Popolo

Nella piazza si trovano ben tre fontane. La prima, con leoni di marmo in stile egizio, si trova alla base dell’obelisco. La seconda sorge al centro dell’emiciclo orientale ed è dedicata alla Dea Roma.

Ritrae la divinità circondata dal Tenere e dall’Aniene con la lupa ai suoi piedi che allatta Romolo e Remo. Nell’emiciclo opposto si trova la fontana del Nettuno con il dio del mare circondato da delfini e tritoni.

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