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Il Grande Raccordo Anulare di Roma, conosciuto come GRA, è una moderna autostrada che funge anche da tangenziale esterna. La sua forma circolare si estende per circa 68 chilometri intorno alla città, collegando le aree periferiche e consentendo di evitare il traffico del centro urbano.
Il GRA, ufficialmente indicato con la sigla A90, è dotato di tre corsie per ogni senso di marcia e 33 uscite distribuite lungo tutto il tracciato. Oltre a migliorare la mobilità cittadina, il GRA è essenziale per il trasporto merci e per chi viaggia da e verso la capitale. Ogni giorno, nei tratti più trafficati, si registrano fino a 150.000 veicoli in transito.
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Ma perché si chiama Grande Raccordo Anulare? Il nome deriva dalla sua forma caratteristica: un grande anello che circonda la città. La parola “raccordo” si riferisce alla sua funzione di collegamento tra le diverse arterie stradali che conducono a Roma.
In questo modo, il GRA non solo favorisce la viabilità esterna, ma riduce anche la congestione del traffico all’interno della città. La sua forma circolare, simile a un anello, ha ispirato l’aggettivo “anulare”.
Un dettaglio interessante riguarda l’origine dell’acronimo GRA. Sebbene ufficialmente significhi Grande Raccordo Anulare, la vulgata vuole che l’abbreviazione sia anche un tributo non ufficiale a Eugenio Gra, ingegnere e direttore generale dell’ANAS dal 1946 al 1952, nonché uno dei principali ideatori e promotori del progetto. In base a questa teoria, il GRA sarebbe quindi l’unica autostrada italiana a portare il nome del suo ideatore.
Il progetto del Grande Raccordo Anulare risale agli anni ’40, quando la Legge Urbanistica del 1942 stabilì la necessità di creare nuove opere infrastrutturali per la città di Roma. Tuttavia solo nel 1946, con la riorganizzazione dell’ANAS e l’approvazione del progetto da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, si diede il via alla realizzazione dell’opera.
I lavori di costruzione iniziarono ufficialmente nel 1948, aprendo nel 1951 al traffico il primo tratto, tra Portuense e Appia. Negli anni successivi, il GRA venne ampliato progressivamente.
Nel 1960, in occasione dei Giochi Olimpici di Roma, diversi tratti furono completati, contribuendo a migliorare la viabilità della capitale. Nel 1970 l’anello venne chiuso con la saldatura dei tronchi tra Aurelia e Cassia, completando così la struttura circolare.
Nel 1979, il Grande Raccordo Anulare venne ufficialmente riconosciuto come autostrada con un Decreto Ministeriale. Negli anni ’80, fu avviato un programma di ampliamento che prevedeva l’aggiunta di una terza corsia lungo i tratti più trafficati. Questo potenziamento proseguì fino agli anni ’90, quando il GRA venne praticamente quasi completamente trasformato in un’infrastruttura a tre corsie per senso di marcia.
Nel 1999, in occasione del Giubileo, si concluse un importante programma di ristrutturazione, che coinvolse circa 50 chilometri del tracciato.
Con l’ampliamento del Quadrante Nord Ovest, terminato nel 2011, il GRA è stato completamente adeguato agli standard moderni.