Collaboratrice di Immobiliare.it
Nel golfo di Napoli, nascosta tra le acque cristalline e circondata da un’aura di mistero, si trova La Gaiola, un’isola che, nonostante la sua innegabile bellezza, è avvolta in un’aura di mistero alimentata da miti, leggende e anche maledizioni.
Questo piccolo pezzo di paradiso, composto da due isolotti collegati da un ponticello, è famoso non solo per la sua splendida posizione ma anche per alcuni racconti e fatti inspiegabilmente spaventosi.
La storia dell’isola è costellata dal susseguirsi di una serie di disgrazie che hanno colpito i suoi proprietari nel corso degli anni, alimentando la leggenda che La Gaiola sia maledetta. Dalle morti premature a improvvise rovine finanziarie, ogni evento ha contribuito a rafforzare il mito di un’isola che porta sfortuna a chiunque osi possederla.
Il primo proprietario fu un ricco cavaliere romano, Publio Vedio Pollione che qui, nel I secolo a.C., fece realizzare la sua fastosa villa. Si narra che fosse sua abitudine dare i suoi schiavi in pasto alle murene, allevate in apposite vasche.
In epoca moderna tra i proprietari si annoverano i coniugi Brown, nobili di origine inglese, che trovarono entrambi la morte sull’isola dopo una lite furiosa. Mr Brown infatti, invaghitosi della cognata, aveva deciso di separarsi dalla moglie.
Tra le nebbie di queste narrazioni spicca anche la leggenda di una donna senza volto, un fantasma che alcuni sostengono di aver visto vagare tra le rovine degli antichi resti romani sommersi che circondano l’isola. Secondo il racconto, questa presenza è l’anima in pena di una giovane donna vittima di un naufragio avvenuto nel 1911, condannata a vagare per l’eternità nelle acque che circondano La Gaiola.
Nel corso del XX secolo tra i proprietari dell’isola che si sono succeduti ci sono stati Gianni Agnelli, Paul Getty e Pasquale Grappone, tutti accomunati dall’aver subito gravi lutti, perdite di denaro e improvvise fortune avverse.
L’isola, dopo essere stata un tempo luogo di lusso e di villeggiatura per l’aristocrazia napoletana, è diventata oggi un’area marina protetta di 42 ettari. Il Parco Sommerso di Gaiola, che si estende dal borgo di Marechiaro a Trentaremi, è un paradiso per sub e amanti della natura.
Anche se gli studiosi hanno provato a dare spiegazioni razionali agli eventi sfortunati che hanno colpito l’isola, data anche la sua vicinanza ai Campi Flegrei, un’area geologicamente instabile; per molti, le storie di maledizioni e apparizioni restano l’unica spiegazione valida. La leggenda della donna senza volto, in particolare, continua ad essere un argomento di fascino e terrore, aggiungendo un velo di mistero alla bellezza naturale dell’isola.
La Gaiola rimane così un luogo dove la natura, la storia e il soprannaturale si intrecciano inestricabilmente, catturando l’immaginazione di residenti e visitatori. Che si creda o meno nelle leggende, l’isola offre un’esperienza unica, un’occasione per esplorare un luogo dove la bellezza mozzafiato e i misteri secolari convivono in perfetto equilibrio.