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Giornalista
Ci sono posti sperduti nel mondo, che possiedono fascino proprio perché sono particolari e irraggiungibili dalla maggior parte delle persone. Case e isole abbandonate per i motivi più disparati.
Era la casa di oltre 2 mila pescatori e delle loro famiglie. Parliamo del lontano villaggio di Houtouwan, abbandonato agli inizi degli anni ’90.
Senza più abitanti, oggi la natura di questo bellissimo posto incontaminato si è presa le decine di villaggi di case di pietra ormai abbandonate. Anche se può sembrare una gita molto strana, è possibile visitare questo luogo misterioso e incantato, e a dirla tutta anche un po’ spaventoso.
Spostandoci in Alaska, per la precisione a 40 miglia a ovest, troviamo King Island e il misterioso villaggio di Ukivok, ovvero un’antica comunità Inupiat.
Si tratta di un villaggio che ha come elemento principale il mare. Le persone vivevano cacciando granchi oppure foche durante l’inverno e grazie alla pesca durante i mesi estivi. Gli abitanti? Un tempo erano 200, poi nel 1959 dovettero abbandonare l’isola, quando il Bureau of Indian Affairs chiuse l’unica scuola del villaggio.
Ora ciò che resta sono solo case in rovina costruite sulle palafitte, tutto quello che c’era del villaggio marino è andato perduto.
Atterrando in Grecia invece si può ammirare l’isola di Spinalonga, che ha avuto un’identità molto forte nel corso dei secoli.
Alla fine del XVI secolo, vennero costruite dai veneziani delle mura proprio sull’isola in modo da difendere le rotte commerciali dagli attacchi dei pirati e dei turchi ottomani.
La situazione divenne difficile tra il 1903 e il 1957, quando l’isola divenne un lebbrosario e una delle ultime colonie di questo tipo in Europa.
Purtroppo il ricordo legato a quel periodo non si allontanò mai davvero dall’isola, anche se il romanzo “L’isola” di Victoria Hislop, dedicato proprio a Spinalonga, ha cercato di raccontare la vera isola, con tutte le caratteristiche più intrinseche ed umane anche dei suoi abitanti.
(immagine di copertina)
Il Giappone è un posto ricco di sorprese, e l’Isola della corazzata è una di queste. II nome deriva dalla sua forma particolare e Hashima Island è un’isola abbandonata a circa 10 miglia da Nagasaki.
Il tema principale dell’isola è sicuramente legato alle miniere di carbone vicine, che rappresentarono un po’ l’industrializzazione giapponese della fine del XIX secolo, soprattutto dopo il suo acquisto da parte della Mitsubishi Corporation.
Grazie a questo colosso la sua popolazione aumentò considerevolmente fino a più di 5.000 abitanti nel 1959.
Tutto questo fino a quando nel 1974 il petrolio non sostituì il carbone e la popolazione iniziò ad andarsene, lasciando l’isola in decadenza.
Una curiosità da considerare è che recentemente è stata aperta ai turisti per far conoscere le rovine protagoniste del film di James Bond del 2012, “Skyfall”.
Ufficialmente chiamata Netaji Subhas Chandra Bose Island, Ross Island è stata un insediamento britannico con al suo interno una colonia penale per circa un secolo.
Un grave episodio però cambio tutto, quando nel 1941 si verificò un terribile incidente, con una grande invasione da parte dei giapponesi che creò gravi danni. Nel 1979 venne trasformata in una piccolo base militare, ma i turisti possono ancora visitare i resti dell’ex colonia penale e divertirsi a fare shopping in alcuni negozi di souvenir.
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