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Bagni pubblici come case accoglienti o padiglioni da museo di arte contemporanea; all’ombra dell’iconico monte Fuji accadono cose che sembrano venire da altri mondi e universi.
Un film di Wim Wenders ha messo in luce le opere architettoniche del progetto The Tokyo Toilet. Questa pellicola dimostra al mondo che arte, urbanistica e decoro possono migliorare il mondo spesso controverso dei servizi pubblici.
Ecco come sta cambiando la capitale del Sol Levante.
Come sono i bagni pubblici in Giappone
Precisione, pulizia e innovazione sono alcuni dei tratti più caratteristici del Giappone, e della sua megalopoli Tokyo.
A Shibuya, uno dei cosiddetti quartieri speciali della città, per esempio, furono installati dei bagni pubblici gratuiti, dalle pareti trasparenti che si oscurano quando sono occupati. La novità catturò subito l’attenzione dei numerosi turisti e cittadini che affollano uno degli incroci nevralgici, cuore pulsante, caotico ma ordinato della città.
Le installazioni cubiche a Shibuya rappresentano un’idea di trasparenza nell’edilizia pubblica che per i giapponesi è fondamentale. Sono bagni pubblici altamente tecnologici e sempre puliti, la cui funzionalità non perdona trascuratezze o atti vandalici.
La trasparenza in questo caso costringe al decoro, al rispetto e alla pulizia dei servizi, anche perché una volta chiusa la porta, tornano a essere liberi, ma soprattutto trasparenti ed esteticamente gradevoli.
Le opere, realizzate dall’archistar e Premio Pritzker, Shigeru Ban, fanno parte del progetto più ampio della Fondazione Nippon, The Tokyo Toilet.
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Come funzionano i bagni pubblici in Giappone
I bagni pubblici in Giappone sono tutti gratuiti e decorosi, tanto che non è gradita la mancia per gli addetti alle pulizie. Anzi, per il costume giapponese è considerato irrispettoso.
In genere, le istituzioni investono risorse e attenzioni all’estetica di tutti i servizi pubblici, quindi: bagni, trasporti, infrastrutture, verde pubblico.
Nel caso delle toilette pubbliche, a Tokyo sono attivi anche dei singolari bagni trasparenti e installazioni artistiche regolarmente fruibili, a cura del progetto “The Tokyo Toilet”.
Talmente innovativi, tecnologici e curati nell’estetica, da essere diventati elementi di scena del film “Perfect Days” del regista, sceneggiatore e produttore Wim Wenders, Palma d’Oro nel 1984 a Cannes.
Come sono i bagni pubblici d’autore a Tokyo
Il film “Perfect Days” di Wenders mette in luce il concetto di trasparenza e cura estetica dei servizi pubblici in Giappone, Paese dove il concetto di smart city sta prendendo forma in modo originale.
I nuovi bagni di Tokyo sono vere installazioni artistiche aperte al pubblico e agli addetti alle pulizie. Proprio come Hirayama, il protagonista e addetto all’igiene scelto dal regista tedesco, che igienizza in modo certosino e rispettoso della sua funzione pubblica.
I manufatti sono stati disegnati da decine di architetti aderenti al “Tokyo Toilet Project”, e rappresentano opere dai vari stili architettonici, al punto da conquistare archi-lovers e curiosi da tutto il mondo.
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Tutte le decine di bagni installati a Shibuya sono differenti tra loro, ma concepiti per raggiungere lo stesso obiettivo, ossia garantire un servizio pubblico igienico nel rispetto del bene comune, senza rinunciare alla bellezza e alla creatività.
È possibile scegliere tra le seguenti tipologie di bagno:
- bagni dai colori trasparenti che si oscurano quando sono occupati;
- cabine con muretti in pietra;
- toilette con maxischermo esterno che sembra un cinema;
- installazioni che somigliano a capsule marziane;
- bagni più tradizionali dalle facciate esterne in legno e bambù;
- bagni pubblici accoglienti dalle sembianze di una casetta di campagna accogliente;
- bagni a capsule che sembrano alveari futuristici;
- bagni a muro dallo stile minimalista con cemento grezzo;
- installazioni sferiche e prefabbricati luminescenti.