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Situata a Realmonte, in provincia di Agrigento, la Scala dei Turchi è una delle mete turistiche più affascinanti della Sicilia. Questo straordinario monumento naturale è noto per le sue bianche pareti di marna, modellate dal vento e dal mare nel corso dei millenni. La sua bellezza incontaminata, che si staglia lungo la costa, attrae ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo. Tuttavia, la Scala dei Turchi non è solo un’opera d’arte naturale, ma racchiude in sé una storia ricca di significati e curiosità che meritano di essere esplorati. Il nome stesso si fa portanome delle interazioni tra le diverse culture che hanno attraversato questa regione.
La Scala dei Turchi è una falesia fatta di un materiale sedimentario argilloso e calcareo, di un bianco candido che brilla sotto il sole siciliano. La marna – questo il nome – presente nella Scala dei Turchi è nota come Trubi, una formazione geologica di età pliocenica, caratterizzata dalla presenza di gusci di microfossili. Questa conformazione geologica rende la falesia un luogo di grande interesse scientifico, poiché permette di osservare le ciclicità legate alle variazioni dei parametri orbitali.
Il nome “Scala dei Turchi” deriva dai pirati Saraceni, comunemente chiamati “Turchi” dalle popolazioni locali. Nel XVI secolo, questi pirati erano soliti approdare lungo la costa siciliana per saccheggiare i villaggi costieri. La particolare conformazione della Scala dei Turchi, con i suoi gradoni naturali, facilitava l’approdo e la risalita dalla spiaggia. Questo aspetto, insieme alla posizione riparata dai venti, rendeva la falesia un punto strategico per le incursioni piratesche. La tradizione popolare ha quindi perpetuato il ricordo di questi eventi attraverso il nome stesso del luogo.
La bellezza della Scala dei Turchi è minacciata da una serie di significativi rischi idrogeologici. L’erosione costiera, accelerata dai cambiamenti climatici e dalla gestione inadeguata delle risorse idriche, è una delle maggiori minacce per la stabilità della falesia. Diverse associazioni ambientaliste hanno denunciato la gravità della situazione, chiedendo interventi urgenti per la salvaguardia del sito. L’elevato afflusso turistico contribuisce ulteriormente alla fragilità del luogo, rendendo necessarie misure di contingentamento delle presenze per preservare l’integrità del sito.
Oltre ai rischi naturali, la Scala dei Turchi ha dovuto affrontare anche la minaccia dell’abusivismo edilizio. Negli anni ’80, infatti, la falesia fu deturpata dalla costruzione di un complesso alberghiero, bloccato solo grazie alle denunce di Legambiente e alla mobilitazione del Fondo Ambiente Italiano (FAI). Nel 2013, questo “ecomostro” fu finalmente abbattuto, e l’area venne riqualificata e trasformata in un belvedere pubblico.
Riconoscendo l’importanza e la bellezza della Scala dei Turchi, l’Assemblea Regionale Siciliana ha proposto la sua candidatura come sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Questa candidatura rappresenta un passo fondamentale per la tutela e la valorizzazione del sito. Nel 2007, il Comune di Realmonte aveva già presentato una richiesta ufficiale all’UNESCO affinché la Scala dei Turchi, insieme alla villa romana locale, fosse inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità. La protezione offerta dallo status di Patrimonio UNESCO potrebbe garantire risorse e attenzioni necessarie per preservare questo straordinario monumento naturale.
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