Una volta vibrante e popolata, Craco è oggi un suggestivo borgo fantasma, abbandonato dai suoi abitanti e lasciato in balia del tempo e degli elementi. Ma cosa ha portato a questo abbandono? Facciamo un viaggio nei meandri di questa città spettrale, scoprendo perché Craco è diventata una città fantasma e una meta affascinante per i turisti di tutto il mondo.

Dove si trova Craco

Craco, situato nella provincia di Matera, in Basilicata, è un comune italiano che sorge a circa 390 metri sul livello del mare, in una zona collinare che fa da preludio all’Appennino Lucano. Questa località, probabilmente rifugio per i coloni greci di Metaponto nel VIII secolo a.C., si trasformò in seguito in un insediamento bizantino.

Tuttavia, ciò che rende Craco davvero unica e conosciuta a livello mondiale è il drammatico svuotamento del suo centro storico avvenuto negli anni Sessanta. All’epoca, la città contava quasi 2.000 abitanti, ma da quel momento non ha mai più visto un ripopolamento, diventando una suggestiva città fantasma e meta per viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Perché Craco è stata abbandonata?

Che cosa ha determinato l’abbandono di Craco, trasformandola in una delle città fantasma più celebri al mondo? Nel 1963, il borgo fu colpito da una frana devastante: le abitazioni e gli edifici iniziarono a cedere lentamente, costringendo gli abitanti a evacuare le loro case e a trasferirsi, già intorno al 1974, a Craco Peschiera, situata più a valle. Tuttavia, la frana del 1963 non fu il primo disastro naturale a colpire Craco. Già nel 1688, un violento terremoto con epicentro tra Craco e Pisticci aveva causato danni significativi. 

Nel 1972, un’alluvione peggiorò ulteriormente la situazione, ostacolando qualsiasi tentativo di ripopolamento del centro storico. Dopo il terremoto del 1980, Craco fu definitivamente abbandonata. Da quel momento, il borgo è rimasto quasi intatto, circondato da un’aura di mistero. Tra le sue leggende, spiccano quella che vede protagonista la Chiesa Madre di San Nicola, risalente al XIV secolo e contenente il corpo mummificato di un santo, e il Canzoniere, un’antica osteria gestita, secondo la leggenda, da una strega.

Craco ha acquisito uno status quasi mitico quando è diventata il set del film di James Bond, “Quantum of Solace”, nel 2007, continuando ad attirare visitatori affascinati dalla sua storia e dal suo mistero.

Si  può visitare Craco?

Il borgo fantasma di Craco può essere esplorato attraverso visite guidate lungo un percorso sicuro, poiché alcune delle strutture sono ancora soggette a cedimenti. Ma cosa vedere in questo luogo abbandonato? Percorrendo il corso principale, si arriva al cuore della città fantasma, dove si possono ammirare diversi palazzi nobiliari risalenti al XV secolo. Tra questi, spicca Palazzo Grossi, situato vicino alla Chiesa Madre e decorato con affreschi a motivi floreali.

Un altro edificio di rilievo è Palazzo Carbone, un palazzo storico della fine del Quattrocento con un imponente ingresso monumentale. Accanto a ciò che resta di Palazzo Maronna si erge il torrione del XIII secolo, una struttura dominante che gli abitanti chiamano “il castello”. Questo edificio conserva ancora oggi l’originale portale di ingresso e la torre.

Grazie alla sua bellezza e al suo valore storico, Craco è stata inserita nella lista del World Monuments Fund, che include i monumenti da preservare a livello mondiale.

Gli altri borghi fantasma d’Italia

Craco non è l’unico borgo fantasma in Italia; il paese ne ospita diversi che meritano una visita. Poggioreale, situato nella Sicilia occidentale, fu devastato da un terremoto nel 1968 e da allora le sue rovine sono rimaste intatte. In Abruzzo, Fossa ha subito un destino simile a quello di Craco, ma in tempi più recenti, a causa del terremoto del 2009. 

Un altro esempio affascinante è Calcata, vicino a Roma. Questo borgo, arroccato su una grande roccia, fu chiuso dalle autorità negli anni ’30 a causa della fragilità della rupe vulcanica su cui sorge. Negli anni ’60, il villaggio fu quasi completamente abbandonato, se non fosse per un gruppo di hippy che vi trovò rifugio. Da allora, Calcata è abitata principalmente da artisti che lavorano per restaurare e valorizzare il suo patrimonio storico.


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