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Campione d’Italia, situata sulla sponda orientale del Lago di Lugano, è un caso unico di enclave italiana completamente circondata dalla Svizzera.
Questa singolarità geografica e politica è il risultato di una lunga e complessa storia che ha visto la cittadina passare attraverso numerose vicende storiche e trattative diplomatiche.
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Le origini di Campione d’Italia risalgono all’anno 777, quando Totone da Campione donò i suoi terreni alla Basilica di Sant’Ambrogio di Milano. Questo atto stabilì un legame duraturo tra il territorio e l’autorità ecclesiastica milanese.
Con il tempo, l’imperatore Lotario trasformò questo diritto di proprietà in un diritto di sovranità. Sebbene la Svizzera, nel 1512, avesse acquisito il Ticino e quindi Campione, l’abate di Sant’Ambrogio riuscì a mantenere l’autonomia della cittadina grazie a proteste diplomatiche.
Il Congresso di Vienna del 1815, che segnò la fine delle guerre napoleoniche, non riuscì a risolvere la questione di Campione, che rimase sotto la giurisdizione italiana, nonostante i tentativi di annessione da parte della Svizzera. Questa situazione è rimasta invariata, anche se Campione ha continuato a mantenere un rapporto complesso con il Paese circostante.
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Campione d’Italia presenta caratteristiche uniche in termini di fiscalità e regolamentazione. La cittadina applica l’aliquota IVA svizzera del 7%.
Inoltre, il territorio forma un’unica area doganale con il Canton Ticino, il che implica che le normative svizzere in materia di import-export si applicano anche a Campione. Questo status conferisce alla cittadina una notevole attrattiva economica, facilitata dalla non imponibilità dell’IVA.
Nonostante la sua appartenenza politica all’Italia, la vita quotidiana a Campione d’Italia è fortemente influenzata dalla Svizzera. La moneta corrente è il franco svizzero, e le auto portano targhe del Canton Ticino.
I servizi pubblici, come la sanità, sono gestiti secondo le normative svizzere, e i residenti beneficiano delle stesse prestazioni sociali dei cittadini svizzeri.