Collaboratrice di Immobiliare.it
La temperatura non è l’unico dato rilevante per stabilire se la nostra abitazione è al sicuro da muffe, batteri, acari e altri fattori allergici. È altrettanto importante rilevare il tasso di umidità. Anzi, la verità è che le condizioni climatiche siano migliori in presenza di temperature più alte e umidità più bassa piuttosto che il contrario.
Per questo, conviene sempre tenere sott’occhio entrambi i dati. Per rilevarli ci sono una serie di strumenti, come anche una serie di elettrodomestici per regolarli.
Un concetto significativo per capire se l’ambiente è più o meno salubre è quello di umidità relativa che si riferisce alla percentuale di acqua contenuta nell’aria a una certa temperatura rispetto alla quantità massima che l’aria può contenere a quella temperatura.
Facciamo un esempio: se abbiamo una temperatura di 26° con 50% di umidità relativa, c’è una condizione di benessere maggiore rispetto a una temperatura di 24° con il 70% di umidità relativa.
In proposito si può stilare una mini guida sulla combinazione ideale tra temperatura e umidità, a seconda della stagione e della tipologia di stanza:
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Da cosa dipende l’umidità in casa? Dal grado di isolamento di un ambiente e dalla qualità dei materiali con cui è stato costruito. E come possiamo tenere sotto controllo il fattore dell’umidità? Innanzitutto misurandola, utilizzando strumenti in commercio: il termometro misura la temperatura, mentre l’igrometro l’umidità.
Dopo aver misurato il livello di umidità, possiamo intervenire abbassandone la percentuale. In che modo? Grazie a: