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Bonus Casa 4 gennaio 2024

Superbonus: gli effetti del nuovo decreto-legge 


Quali sono le ultime novità sul Superbonus e gli effetti del nuovo decreto legge che è stato approvato?
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Ivan Meo

Articolista giuridico

Il recente decreto-legge sui bonus edilizi, approvato dal Consiglio dei ministri il 28 dicembre 2023, e già pubblicato Gazzetta Ufficiale, presenta diverse implicazioni significative nel contesto.

Questa normativa merita un’analisi dettagliata sotto il profilo tecnico-giuridico. Approfondiamo di più.


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Le conseguenze dell’assenza del SAL Straordinario 

Il decreto non prevede un SAL (Stato di Avanzamento Lavori) straordinario per estendere la copertura del superbonus 110% oltre il 31 dicembre 2023.

Questo dettaglio normativo ha implicazioni notevoli per i soggetti che stanno portando avanti interventi di riqualificazione energetica. L’assenza di una proroga del termine finale per il completamento dei lavori potrebbe incidere sulla programmazione e sulla gestione finanziaria degli interventi stessi, soprattutto per coloro che hanno pianificato i lavori basandosi sulla disponibilità del superbonus con un orizzontale temporale più largo.


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Contributo straordinario per redditi bassi e potenziali disparità

Una delle misure più rilevanti del decreto è l’introduzione di un contributo straordinario, destinato ai soggetti con reddito non superiore a 15.000 euro. Questa misura mira a mitigare l’effetto della riduzione del superbonus al 70%.

Nel 2025, invece, questa agevolazione scenderà al 65%.

Tuttavia, è essenziale considerare il rischio di una disparità di trattamento tra i diversi condomini, in particolare in condomini dove coesistono soggetti con redditi diversi. Questa situazione potrebbe generare complessità sia nella gestione dei lavori che nelle dinamiche interne al condominio.

Il decreto specifica che il reddito di riferimento per il contributo è il reddito complessivo familiare, calcolato in base al numero di componenti il nucleo familiare.

Inoltre, il contributo non funge da imponibile ai fini delle imposte sui redditi, alleggerendo così l’onere fiscale per i beneficiari. Tuttavia, rimane il problema della disparità di trattamento tra i diversi condomini, in particolare in relazione al reddito e alla capacità di completare i lavori nei termini previsti.

I limiti delle risorse disponibili e i criteri e le modalità scelte faranno la differenza. Una delle ipotesi percorribili (stando a casi analoghi avvenuti in passato) è che si possa optare per una selezione legata all’ordine cronologico della richiesta di accesso al beneficio. Dunque, una volta stabilito un click day, tutte le domande sarebbero accolte fino all’esaurimento delle risorse stanziate.

Dunque, si tratterebbe di una soluzione per i redditi più bassi, ma non per tutti.

Le prossime mosse del Governo sul fronte bonus casa

Il recente decreto-legge si inserisce in una strategia politica-legislativa molto più ampia. Il Governo ha più volte dichiarato che l’intento dell’esecutivo è di smantellare la misura agevolativa, eliminando i meccanismi di cessione e sconto in fattura che l’hanno caratterizzata.

Il Governo Meloni, tramite i fondi del PNRR e il Piano Nazionale integrato energia e clima, intenderebbe prevedere aiuti per i condomini e le famiglie al fine di rendere più efficienti gli immobili.

A beneficio di tale scopo si dirotteranno circa 1,3 miliardi di euro per l’efficientamento di immobili, e contestualmente si dovranno prevedere le regole di funzionamento della nuova misura agevolativa per le ristrutturazioni e l’efficienza energetica.

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