Giornalista
Vi ricordate la scena del film Fracchia la Belva Umana in cui Paolo Villaggio, nelle vesti appunto della Fracchia, al cospetto del capufficio deve sedersi su una poltrona inconsueta, bassa, che sembra un sacco a terra, “insidiosa” come la definisce lui stesso nel film?
Ecco, quella seduta è un oggetto cult del design italiano: la poltrona Sacco di Zanotta, progettata nel 1968 dal trio di designer Gatti-Paolini-Teodoro.
Prodotta e amatissima ancora oggi, insignita nel 2020 del premio Compasso d’Oro alla carriera del prodotto, il “nobel” del design italiano, per l’innovazione tipologica nel settore dell’imbottito e la libertà dai convenzionali stili d’uso, come dirà la giuria.
Scopriamo la storia e le caratteristiche di questa poltrona.
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«Sacco è molto di più di una poltrona, è una idea, un simbolo di libertà e immaginazione, un must- have da oltre 50 anni», ha detto Giuliano Mosconi, Presidente e CEO di Zanotta.
Una poltrona, ma senza gambe né sedile né schienale, un sacco di pallini di polistirolo. Un oggetto rivoluzionario e dirompente, nata dalla matita del geniale trio di progettisti Gatti-Paolini-Teodoro negli anni Sessanta.
Sacco permette una postura libera, non convenzionale e svincolata da qualsiasi regola e rigidità imposta dalle convenzioni sociali. Una seduta democratica, perché su Sacco diventiamo tutti uguali, senza differenze sociali, senza gerarchie, tutti accomunati dalla voglia di sederci in modo libero e personale, seguendo i desideri e le forme dei nostri corpi, che sono unici e irripetibili.
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Sacco di Zanotta è una poltrona anatomica, la prima seduta che si adatta al corpo, e non viceversa, formata da un involucro contenente palline di polistirolo espanso ad alta resistenza.
È disponibile con rivestimento antibatterico con trattamento Silverguard®, antimacchia con trattamento Permablock 3® e anche con rivestimento adatto agli esterni. Le versioni in Tulip e Pied de poule sono sfoderabili e facilmente lavabili.
La poltrona Sacco di Zanotta in queste decadi è diventata un cult del design, esposta nei principali musei al mondo, come il Moma di New York.
Sacco è entrata a far parte dell’immaginario collettivo, simbolo della libertà e della rivoluzione sessantottina, è apparsa – oltre che nella celebre scena di Fracchia – anche nei fumetti dei Peanuts, nel mondo della moda e dell’arte.
Questa poltrona, nelle decadi, si è trasformata e ha indossato abiti diversi, pur rimanendo sempre fedele a se stessa.
Personalizzabile in tanti colori e rivestimenti, è proposta anche in una versione eco-green, manifesto della sua capacità di saper cogliere e interpretare i cambiamenti e i bisogni della società.
*Immagine di copertina – Credits to zanotta.com