Dove si buttano i fiori appassiti?

Nelle tradizioni più ancestrali i fiori appassiti rappresentano il cambiamento e lo scorrere del tempo.

In alcune comunità si tramanda la tradizione dei falò, ossia un cumulo di sterpaglie, rami e fiori secchi a cui dare fuoco, per liberarsi simbolicamente del passato. Ma i fiori vecchi e appassiti dove andrebbero buttati? Vediamo cosa stabiliscono le normative a riguardo.

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Come far riprendere i fiori appassiti 

Non sempre i fiori appassiti sono uno scarto di cui liberarsi. Da quelli in vaso, ai fiori da giardino in casa, in determinate circostanze è possibile rivitalizzare e ravvivare i petali e le piante.

Ecco cosa possiamo far rinvenire i fiori con un rimedio naturale:

• controllare lo stato delle radici della pianta sollevando la zolla dal vaso o dall’aiuola del giardino;
• eliminare le radici danneggiate con delle forbici da giardinaggio;
• forare il terriccio con un attrezzo appuntito, per far penetrare meglio l’acqua;
• estrarre la pianta e sistemarla nel vaso con il suo terreno;
• immergere la pianta, assieme a un vaso, all’interno di un catino o della vasca da bagno pieni d’acqua a temperatura ambiente (il contenitore deve essere completamente sommerso nell’acqua, ma bisogna evitare che galleggi o si rovesci, quindi può essere tenuta ferma con delle pietre o un peso);
• tenere la pianta a mollo finché non saliranno più le bollicine d’aria dal vaso;
• estrarre il vaso con la pianta e lasciare scorrere l’acqua;
• riporla sul vaso originario o nel terreno dov’era collocata;
• eliminare rami, steli, foglie e fiori secchi;
• nebulizzare foglie e fiori con dell’acqua;
• se possibile, nutrire il terreno con scarti organici o compost già pronto.

Cosa fare se piante e fiori secchi non si possono più recuperare?

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Dove si buttano i fiori vecchi

Fiori appassiti e secchi, sterpaglie e foglie sono rifiuti organici. Come tali, vanno conferiti nei cassonetti dell’umido organico, quando sono in quantità minime da poter stare negli appositi sacchetti. 

Quando, invece, abbiamo potato rami, tagliato l’erba del giardino di casa, ed eliminato fiori e foglie secche, dobbiamo seguire le indicazioni del Comune di residenza. I rifiuti organici in grandi quantità possono essere trasportati e conferiti nelle isole ecologiche comunali appositamente allestite, o in quelle dei vivaisti. 

In altri casi, sarà il personale addetto allo smaltimento dei rifiuti a ritirarli da casa. Dipende dalle regole e dalle istruzioni previste dai Comuni e dai consorzi cui è affidata la gestione del servizio.

Come riciclare i fiori secchi

In caso di piccole quantità di rifiuti organici, possiamo recuperare fiori appassiti e foglie morte per preparare dei purificatori d’aria naturali per la casa. 

Alcuni fiori, spezie e erbe aromatiche si possono raccogliere e avvolgere nei cosiddetti “smudge stick” fai-da-te, ossia tessuti naturali dentro cui avvolgere questi scarti naturali da lasciare essiccare al sole. Dopodiché li possiamo tenere in casa per profumare gli ambienti o come antibatterici naturali. 

Per i purificatori fai da te smudge stick si consigliano foglie e fiori aromatiche, quindi:

• salvia;
• rosmarino;
• lavanda;
• rosa;
• foglie di cedro;
• basilico;
• ginepro;
• artemisia;
• stevia;
• altre piante e fiori aromatici.

I fiori secchi si possono anche raccogliere in un bouquet da tenere in vaso come elemento decorativo per una casa dagli arredi rustici.

Infine, possiamo utilizzarli come concime per le piante o l’orto di casa. 

Si possono bruciare i fiori appassiti?

Per legge, bruciare fiori secchi e appassiti, ma anche sterpaglie e rami, è considerata una pratica vietata. È vietato farlo anche in giardino di casa, ed è considerato pericoloso bruciare questi rifiuti organici nel camino a legna.

Il decreto legislativo numero 152 del 2006 (articolo 192) richiama il cosiddetto Testo Unico sull’Ambiente, che prevede sanzioni penali e amministrative quando si bruciano rifiuti all’aperto, compresi fiori appassiti e sterpaglie. A seconda della gravità, e dei conseguenti pericoli e rischi per l’ambiente, si può arrivare fino a una multa di 50mila euro e a pena detentiva di 2 anni. 

Tag

Sostenibilità

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