Dopo una lunga stagione invernale segnata dal maltempo e dalle giornate uggiose, è facile ritrovarsi con un ombrello ormai inutilizzabile e pronto per essere buttato.

Ma dove buttare l’ombrello rotto? Scopriamo insieme come smaltirlo correttamente ed evitare che le sue varie componenti finiscano per inquinare l’ambiente.


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Cosa fare quando si rompe l’ombrello?

Nel momento in cui uno dei classici ombrelli da casa – sia esso il tipico ombrellino tascabile o quello più ampio pensato per proteggere due persone – mostra degli evidenti segni di cedimento (sganciandosi dagli assi o aprendo buchi nel tessuto), le possibili strade da percorrere sono due:

Qualora si scelga questa seconda possibilità, l’ombrello rotto può essere trasformato, per esempio, in un lampadario di stile etnico, ma anche in un pratico portaoggetti o in un aquilone colorato (riadattando il telo).

Ombrello rotto: ecco dove buttarlo

In Italia ogni amministrazione comunale ha la facoltà di dare specifiche indicazioni per il riciclaggio dei materiali di scarto e la gestione dei rifiuti. Però, a livello generale, esistono delle convenzioni unanimemente valide che tutti conosciamo, come quelle che riguardano il vetro, la plastica, la carta e il materiale umido.

Nel caso specifico di un ombrello rotto, la procedura corretta prevede il suo smaltimento all’interno dei bidoni del cosiddetto secco residuo/indifferenziato. Occorre però specificare che, trattandosi di un rifiuto ingombrante, l’ombrello rotto va depositato presso l’isola ecologica più vicina alla propria abitazione, dove verrà gestito dai tecnici addetti ai lavori.

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