Collaboratrice di Immobiliare.it
Gli scarichi di lavandini, wc ed elettrodomestici compongono ciò che viene chiamato acque bianche, acque nere e acque grigie: conoscere quali tra queste escono da uno o dall’altro scarico è fondamentale per trattarle in modo corretto ai fini dell’efficienza degli impianti e dell’igiene. Ecco, allora, cosa c’è sapere.
Si definiscono acque nere quelle provenienti dagli scarichi dei sanitari come wc, vasca da bagno e doccia.
Nella stessa categoria si includono anche le acque scaricate in cucina, quando si lavano i piatti a mano o con la lavastoviglie: queste sono ricche di sostanze detergenti e sgrassanti, ma anche di resti organici del cibo.
Le acque bianche sono invece quelle usate per il raffreddamento degli impianti industriali, per pulire l’esterno o quelle raccolte dalla pioggia e si classificano in base alla concentrazione di sostanze tossiche in esse contenute.
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Infine le acque grigie sono il risultato delle lavorazioni delle cucine e delle lavanderie: sono cariche di sostanze grasse, di detersivi e sbiancanti altamente inquinanti. Includono sia gli scarichi domestici sia quelli industriali, anche se i secondi sono sicuramente quelli più pericolosi sia per la quantità di sostanze contenute sia perché i prodotti destinati ai consumatori sono nettamente meno inquinanti.
È importante conoscere il modo in cui le acque vengono incanalate nei sistemi di tubatura e trattate in fase successiva non solo per salvaguardare l’impianto idraulico di casa, ed evitare malfunzionamenti, ma anche per avere coscienza di ciò che comportano sprechi e eccessivo utilizzo di detersivi e saponi.
Tutte le acque – bianche, grigie o nere – devono infatti essere depurate prima di rientrare in mari e fiumi, o produrrebbero eccessivo inquinamento: di questo si occupano impianti specializzati, il cui compito è liberare le acque dalle sostanze nocive prima di rimetterle nell’ambiente. Spetta alle aziende che gestiscono tali impianti assicurare che la qualità dell’acqua depurata sia ottimale e non costituisca un danno per l’ambiente né per la salute pubblica.