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L’interruttore magnetotermico è un dispositivo essenziale per la sicurezza degli impianti elettrici, capace di interrompere automaticamente il flusso di corrente in caso di sovraccarichi o cortocircuiti. Diffuso nel contesto domestico e industriale, questo dispositivo combina due meccanismi distinti per garantire la protezione dell’impianto elettrico, prevenendo gravi danni a strutture, apparecchiature e persone.
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L’interruttore magnetotermico funziona attraverso due componenti:
Lo sganciatore termico interviene in presenza di sovraccarichi, sfruttando una lamina bimetallica che si riscalda a causa dell’effetto Joule, provocato dall’aumento di corrente. Quando la temperatura della lamina supera un livello critico, questa si deforma, azionando il meccanismo di interruzione del circuito.
Il secondo componente, lo sganciatore magnetico, entra in funzione per gestire i cortocircuiti: un’improvvisa e significativa crescita di corrente genera un campo magnetico in una bobina che fa scattare un solenoide, interrompendo immediatamente il flusso di corrente. La combinazione di questi due meccanismi permette all’interruttore magnetotermico di intervenire in modo tempestivo e sicuro.
I sovraccarichi rappresentano una delle cause più comuni di malfunzionamento negli impianti elettrici, soprattutto in ambito domestico, dove l’utilizzo simultaneo di più elettrodomestici ad alto assorbimento può superare i limiti di capacità della rete.
In questi casi, l’interruttore magnetotermico interrompe automaticamente la corrente per prevenire il surriscaldamento dei cavi, che potrebbe portare alla fusione dell’isolante e, in alcuni casi, a incendi.
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I cortocircuiti sono eventi improvvisi e potenzialmente pericolosi, causati dal contatto diretto tra due conduttori di diverso potenziale, come la fase e il neutro. Questa situazione genera un passaggio istantaneo di corrente elevatissima, che i cavi non possono sopportare senza subire gravi danni.
In tali casi, l’interruttore magnetotermico interviene tramite il suo meccanismo magnetico, spegnendo il circuito in una frazione di secondo per evitare danni alle persone e agli impianti.
La selezione di un interruttore magnetotermico richiede un’attenta analisi della corrente nominale (In) e del potere di interruzione, valori stabiliti in base al tipo di impianto e alle condizioni operative.
Nei contesti industriali, dove le esigenze di protezione sono più complesse, sono disponibili diverse tipologie di interruttori, come i tipi B, C e D, ciascuno con un range di intervento differente a seconda della corrente di cortocircuito. Per garantire un’efficace protezione e conformità alle normative, è fondamentale selezionare un interruttore adatto alle caratteristiche dell’impianto elettrico.