Collaboratrice di Immobiliare.it
Dallo scoppio della pandemia molti studi di settore segnalano un aumento delle adozioni di animali. E sono sempre di più gli italiani che si avvicinano al mondo felino, pronti ad aprire le porte delle loro abitazioni a un micio. Ma quali accortezze bisogna tenere a mente prima di chiedere l’affidamento di un gatto? Vanno bene tutte le case? Ci sono dei suggerimenti per preparare il proprio immobile all’accoglienza di un nuovo amico a 4 zampe?
Lo abbiamo chiesto a Francesca Collodoro, delegata di Milano per OIPA Italia Odv, Organizzazione Internazionale Protezione Animali.
Quando i volontari valutano la casa di chi chiede in adozione un animale in gattile, il primo aspetto di cui tengono conto è la sicurezza dell’abitazione stessa. È importante essere certi che né all’interno né all’esterno possano nascondersi pericoli per l’animale. Il gatto ha una natura curiosa e, soprattutto quando è da solo, lascia libero sfogo al suo spirito esploratore lanciandosi alla scoperta di ogni angolo. Per questo l’attenzione deve essere elevata e bisogna pensare a ogni pericolo nascosto dentro e fuori le mura di casa
Partiamo da balconi e finestre: è importante che il gatto sia al sicuro da eventuali cadute ed è per questo che le ringhiere e le aperture vanno protette con reti che impediscano ai felini di correre pericoli. Secondo l’esperta, è meglio prediligere in ogni caso i modelli e i materiali più resistenti; ne esistono di diverse tipologie, anche a bassissimo impatto visivo. Si tratta infatti di materiali trasparenti che possono essere utilizzati per coprire ringhiere, finestre e innalzare il livello del parapetto della balconata, nel caso in cui il micio adottato sia più propenso ai salti.
Queste reti sono inoltre compatibili con i sistemi di zanzariere e sono molte ormai le ditte specializzate che possono installarle. Attenzione, va però tenuto a mente che non possono essere sostituite dalle classiche reti anti-insetto, troppo fragili per resistere ai graffi di un gatto.
Ogni gatto è diverso, non solo in base alla sua età ma anche a seconda del suo carattere e stato di salute. Anche per questo, tutte le valutazioni devono essere di volta in volta fatte in base alla personalità dell’animale e alla casa dove andrà a vivere.
Nel caso in cui ci sia un giardino o un terrazzo, è importante chiudere, sempre mediante reti anti-scavalcamento, tutte le vie di fuga. In questo modo si consente all’animale di vivere in sicurezza, evitare di finire su strade trafficate o di incontrare gatti randagi, mettendo a repentaglio la sua salute. Si tratta anche di senso civico, come ricorda Francesca Collodoro di OIPA, perché tutti i proprietari di gatti hanno il dovere di evitare di contribuire al randagismo felino, facendo in modo che il proprio animale non vada in giro per la città.
Passando agli ambienti interni della casa, la prima considerazione da fare riguarda la tipologia del gatto che adottiamo. Se per esempio si tratta di un animale anziano, è del tutto controindicata la presenza di scale a chiocciola o ampie metrature che mettono in difficoltà gli spostamenti e l’orientamento del micio.
Quando invece si inserisce un gatto in una casa che ospita già altri animali, sarebbe ottimale avere a disposizione una stanza da destinare inizialmente al nuovo arrivato in maniera esclusiva, meglio se protetta da un cancelletto, per lasciare che si ambienti in modo graduale a partire da uno spazio in cui si senta al sicuro. Se si ha la fortuna di avere una camera in cui iniziare l’inserimento, è bene che questa sia sempre provvista di cibo e acqua. Ed è anche lì che si può posizionare la lettiera per i bisogni dell’animale, sempre lontana dalle ciotole dove mangia e beve.
Bisogna essere sicuri che all’interno di casa non ci siano buchi o anfratti dove il gatto possa infilarsi rimanendo incastrato: i felini sono animali curiosi e, come ricorda l’esperta, esploreranno ogni angolo della casa, anche quando non si trovano sotto alla nostra supervisione. Vale lo stesso discorso per i fili elettrici e le prese; la soluzione migliore è quella di incassarli al muro o coprirli in modo che non siano esposti, diventando così pericolosi per i mici più giocherelloni.
Per quanto riguarda l’arredamento, i volontari consigliano almeno inizialmente di evitare di tenere molte piante in casa o quanto meno di essere informati sulla loro possibile tossicità. Soprattutto i gatti più giovani, mossi dalla curiosità, potrebbero mordicchiarle o giocarci, mettendosi così in pericolo. Piuttosto è meglio optare per l’erba gatta, che ha potere stimolante e rilassante per l’animale.
Infine, perché non pensare a suppellettili ed elementi di arredo per i nuovi inquilini? Oltre ai più noti tiragraffi, esistono gradini da appendere come mensole che stimolano la motilità del gatto e gli offrono un’opportunità di gioco dinamico; o amache da attaccare alle pareti o ai caloriferi in inverno dove l’animale, che passa molto tempo accoccolato soprattutto durante il giorno, può rilassarsi in tutta sicurezza e serenità.
Al di là delle accortezze da riservare all’abitazione, chi vuole adottare un gatto deve ancor prima pensare che non sarà solo l’animale a entrare nella sua vita ma si tratta di uno scambio reciproco di individualità. Il micio entra nel nostro mondo ma noi entriamo nel suo ed è per questo che dobbiamo essere pronti a ripensare al nostro stile di vita e ai nostri spazi, ricorda l’esperta di OIPA.