Il coleottero oleoso, noto scientificamente con il nome di Meloe proscarabaeus, è un insetto appartenente alla famiglia dei Meloidi. Questi coleotteri sono facilmente riconoscibili per il loro corpo allungato e lucido, spesso di colore nero o blu scuro. La loro caratteristica più distintiva è la capacità di secernere dalle giunture delle zampe un liquido oleoso chiamato cantaridina, una tossina utilizzata come difesa contro i predatori. 

Ma cosa fare se li vediamo per strada o nel nostro giardino? Ecco cosa fare (e cosa non fare) se ci troviamo davanti un coleottero oleoso.

Dove si trova il coleottero oleoso? Habitat e distribuzione

Questi insetti sono diffusi in gran parte dell’Europa, preferiscono ambienti caldi e soleggiati come prati, campi e giardini. Si possono trovare facilmente durante la primavera e l’estate, quando sono più attivi e visibili.

Effetti della tossina sui cani e altri animali domestici

Il liquido oleoso secreto da questi insetti può rivelarsi estremamente pericoloso per cani e altri animali domestici. Se ingerita o a contatto con la pelle, questa sostanza può causare irritazioni, vomito, diarrea e in casi più gravi danni ai reni ai nostri amici a quattro zampe. 

È fondamentale dunque proteggere i propri animali tenendoli lontani dalle zone infestate da questi insetti e monitorarli attentamente quando si trovano in giardino, data la loro natura curiosa e il mondo di interagire con l’ambiente attraverso il muso e il naso. In caso di sospetto avvelenamento, consultare immediatamente un veterinario.

Comportamento e ciclo di vita

I coleotteri oleosi hanno un ciclo di vita interessante e complesso. Le femmine depongono le uova nel terreno, dalle quali nascono larve parassite che si attaccano ad altri insetti, solitamente api solitarie. Una volta mature, le larve si sviluppano in adulti e il ciclo ricomincia. Questo comportamento parassitario non è dannoso per le piante, ma la presenza degli adulti può risultare preoccupante per i giardinieri.

Come gestire la presenza di coleotteri oleosi

La prima azione da intraprendere è osservare e monitorare la presenza dei coleotteri oleosi nel proprio giardino. Essendo questi insetti più attivi nelle ore più calde della giornata, è possibile individuarli facilmente durante una passeggiata mattutina o pomeridiana.

Una buona pratica per prevenire l’infestazione di coleotteri oleosi è mantenere il giardino pulito e ordinato. Rimuovere foglie secche, detriti e altri materiali organici che possono fungere da rifugio per gli insetti può aiutare a un habitat meno invitante per la proliferazione di questa specie.

Controllo delle piante ospiti

Identificare e monitorare le piante che potrebbero ospitare coleotteri oleosi è fondamentale per prevenire infestazioni. Piante come le composite e le leguminose possono attirare questi insetti. Ispezionare regolarmente queste piante aiuterà a individuare eventuali problemi prima che diventino gravi.

Rimozione manuale ed evitare uso di pesticidi

Se la popolazione di coleotteri è ridotta, è possibile rimuoverli manualmente dalle piante, utilizzando sempre dei guanti protettivi per evitare il contatto diretto con il liquido oleoso che possono secernere, in quanto urticante ed efficace anche contro la pelle dell’uomo. Questa soluzione è ideale solo in caso di piccole infestazioni.

L’uso indiscriminato di pesticidi chimici può danneggiare l’ecosistema del giardino, eliminando non solo i coleotteri oleosi ma anche altri insetti benefici. Inoltre, questi prodotti possono avere effetti negativi su piante e sugli stessi animali domestici che si vuole proteggere.

Promuovere la biodiversità

Nonostante la natura pericolosa di questo insetto, un giardino ricco di biodiversità può naturalmente tenere sotto controllo la popolazione di coleotteri oleosi, che mantengono un ruolo fondamentale all’interno dell’ecosistema. Favorire la presenza di predatori naturali come uccelli e altri insetti predatori può aiutare a mantenere l’equilibrio nel giardino. Piantare varietà di fiori e piante che attirano insetti benefici contribuirà a creare un habitat sano.

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