A Venezia c’è Palazzo Cavalli Franchetti, uno dei più importanti esempi di residenze private in stile gotico veneziano.

Le radici della storia del palazzo sembrano avere origine dalla famiglia Marcello che possedeva una grande dimora sul Canal Grande.

Nel corso dei secoli, all’interno del grande Palazzo, convissero altre due famiglie nobili: insieme ai Marcello c’erano, infatti, i Gussoni e i Cavalli, una famiglia veronese iscritta all’albo dei nobili veneziani.

Il Palazzo Cavalli Franchetti dopo la caduta della Repubblica

Questo Palazzo dopo la caduta della Repubblica divenne di proprietà dell’arciduca Federico d’Austria che era destinato a diventare ammiraglio della “Imperiale e Regia Veneta Marina“.

L’arciduca poi morì prematuramente e non visse abbastanza per vedere realizzati i lavori di ristrutturazione.


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Palazzo Cavalli e la famiglia reale francese

Palazzo Cavalli diventò di proprietà e venne acquistato da un altro nobile, il conte Enrico Borbone Artois. Si trattava dell’unico erede vivente della casa dei Borbone e pretendente al trono di Re Sole in Francia (a Parigi regnava Luigi Filippo d’orleans, re scelto dalla finanza e dall’industria).

Enrico incaricò i lavori del giardino all’architetto Giovanni Battista Meduna per rendere uniformi i corpi di fabbrica ristrutturandoli e tagliando il portico per ricavare una sala in più. 

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