Collaboratore di Immobiliare.it
L’innalzamento dei tassi di interesse dei mutui ha generato non poche preoccupazioni. Chi non ha potuto (per età) accedere alle agevolazioni under 36 ha, probabilmente, frenato gli entusiasmi, decidendo di attendere e avere maggiori disponibilità economiche per acquistare la prima casa.
Ma qual è, oggi, lo scenario dei mutui? La situazione pare sia più gestibile per i tassi fissi.
Facciamo il punto.
Per gli acquirenti che hanno siglato un contratto di mutuo prima del 24 febbraio, optando per un mutuo a tasso fisso, la situazione è più fortunata.
Infatti, la differenza tra il tasso del primo mese del 2022 e quello attuale mostra un peggioramento: si è passati dallo 0,60% all’1,75%; di conseguenza, le rate sono più alte per chi sottoscrive in questo momento un mutuo a tasso fisso.
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Ancora più difficile la situazione per il tasso variabile. L’Euribon a tre mesi è allo 0,26% a inizi agosto. L’Euribon a un mese segue la stessa strada, passando da -0,50% a 0,05%. Scenario differente per l’Eurirs, da cui dipendono i contratti a tasso fisso.
Ad oggi, i tassi Eurirs si posizionano sull’1,75% (mutuo a 20 anni).
Sicuramente, è una percentuale alta, ma non come quella registrata a giugno 2022, pari al 2,58%. Cosa è accaduto? Nell’arco di un mese e mezzo, è stata riscontrata una riduzione dello 0,85%.
Non mancano le speranze che il calo continui.
C’è da dire, però, che i tassi a breve stanno aumentando, per le condizioni monetarie particolarmente restrittive. La Bce sta aumentando il costo del denaro, per porre un freno l’inflazione.
Trend inverso per i tassi a lungo termine, che si abbassano nel timore della recessione. È questa la decisione migliore per comprare casa? Troppo presto, per dirlo.
* Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.