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Giornalista
In Lombardia c’è un luogo incantato che fa tornare i suoi visitatori direttamente al Settecento.
Stiamo parlando del Palazzo Estense, a Varese.
Si tratta di una costruzione talmente bella che anche Giacomo Leopardi se ne innamorò tanto da definirla una “Piccola Versailles”.
Parliamo di una residenza costruita nella seconda metà del XVIII secolo, che diventò la dimora di Francesco III d’Este, Duca di Modena e Governatore della Lombardia.
All’epoca il nobile, dopo essere stato ospitato dalla famiglia dei Menafoglio a Varese nel 1755, rimase così affascinato dalla città di Varese, che decise di ottenerla come feudo.
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Originariamente il Palazzo venne costruito attraverso una restaurazione di Villa di Tommaso Orrigoni. Si decise di demolire parte delle case esistenti, cambiando notevolmente gli spazi pr accogliere al meglio la corte e le autorità.
L’idea era anche quella di creare una residenza adatta ad ospitare feste ricche e sfarzose.
A prendere il mano il progetto fu l’architetto Giuseppe Antonio Bianchi, che si occupò della realizzazione del bellissimo giardino settecentesco, forse uno dei più scenografici di tutta la Lombardia.
L’interno è caratterizzato da decorazioni con stucchi realizzati ad arte, ma soprattutto il bellissimo Salone d’onore. Nel giardino, che confluisce con quello di Villa Mirabello, ci sono molti viali, aiuole e una grande vasca circolare.
Sono diverse le manifestazioni che oggi danno ancora vita a questo palazzo settecentesco, come per esempio lo spettacolo “Suoni e luci”, che si tiene ogni estate e illumina la residenza.
Oggi, il palazzo è sede dell’Amministrazione Comunale e della Biblioteca Civica, e alcuni ambienti vengono utilizzati per conferenze e concerti.
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