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Locali Commerciali, Uffici e Hotel 3 febbraio 2023

Supermercato e condominio: è sempre possibile?


La convivenza tra un supermercato e un condominio è generalmente difficoltosa. Vediamo come viene regolamentato il rapporto e un caso recente.
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Letizia Del Nero

Collaboratrice di Immobiliare.it

La convivenza tra un condominio e un supermercato può essere tendenzialmente difficoltosa. I condomini, infatti, nella maggior parte dei casi, non appoggiano la decisione di aprire questo tipo di attività all’interno del caseggiato.

Le parti fanno riferimento al regolamento di condominio, la cui interpretazione, però, può causare delle liti e delle incomprensioni.

Vediamo le informazioni da conoscere in merito e un caso recente relativo all’argomento.

Supermercato in condominio: il caso preso in esame

In sede di assemblea, un condomino ha chiesto di poter apportare una modifica al regolamento, così da concedere i piani situati al piano terra ad attività commerciali destinate al pubblico degli utenti e consumatori, ovvero un supermercato.

Ha fatto, inoltre, notare che il regolamento escludeva tassativamente solamente le destinazioni ad uso pubblico (alberghi, trattorie, osterie, bar, pensioni, camere d’affitto, laboratori, istituiti per esercizi fisici, asili, ecc.).

Lo stesso condominio è stato pertanto favorevole all’apertura di un supermercato, in quanto attività non vietata espressamente. L’assemblea si è rifiutata di modificare il regolamento e tale decisione è stata impugnata dal condomino.


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La soluzione

Il Tribunale ha condiviso il punto di vista del singolo condomino, ma i condomini, non appoggiando la decisione, si sono rivolti al giudice di secondo grado, sottolineando che una norma del regolamento prevedeva che gli immobili fossero destinati solamente a uso di abitazione civile e a studi di uffici commerciali e professionali.

I giudici di secondo grado hanno appoggiato i condomini, dicendo che un supermercato posizionato al piano terra di un complesso condominiale prevede per sua natura un passaggio costante in entrata e in uscita di persone, oltre a un vociare continuo.

La decisione del tribunale di secondo grado

Questa situazione contrasta con il divieto previsto nel regolamento di produrre rumori o turbare la tranquillità dei condomini del caseggiato che, come indicato nel regolamento, è adibito a destinazioni in cui l’accesso del pubblico viene regolamentato dai residenti oppure dai professionisti del complesso.

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