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Ecco perché le vecchie stazioni avevano il secondo piano
Infrastrutture ed Edifici Pubblici 3 giugno 2024

Ecco perché le vecchie stazioni avevano il secondo piano


Sono circa 1700 le piccole stazioni che ancora oggi conservano la pianta e l’architettura di quell’epoca in Italia.
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Nicola Teofilo

Giornalista

In Italia ci sono piccoli mondi antichi che si fermano e si riconvertono, lasciando tracce di un passato che rimane tangibile nelle architetture e negli edifici dei nostri giorni.

Un esempio di questa affascinante peculiarità sono le stazioni dei piccoli borghi d’Italia che sembrano ferme nel tempo, custodi di storie e di tradizioni.

Questi fabbricati sono generalmente di piccole dimensioni, squadrati, e a due piani, con un pianoterra e un piano superiore.

Ma cosa c’è in quel piano superiore e a cosa serviva? Scopriamolo insieme.


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A cosa serviva il piano superiore delle stazioni ferroviarie?

Come accadeva per le case cantoniere delle ferrovie italiane, anche le piccole stazioni funzionavano attraverso lo stesso meccanismo delle cascine o delle attività a conduzione familiare.

Funzionava così, prima che l’informatizzazione e le tecnologie entrassero nella gestione della sicurezza e del traffico ferroviario.

Il pianoterra era riservato ai viaggiatori ed era dotato di:

Il piano superiore veniva in genere progettato per ospitare un appartamento a uso abitativo, destinato a residenza o appartamenti del capostazione e della sua famiglia. Vita familiare e attività lavorativa si concentravano nello stesso edificio.

Questi edifici sono tracce di una società che non esiste più, di un’Italia in cui casa, famiglia e lavoro funzionavano come un corpo unico, un mutuo soccorso.


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A cosa servono oggi le piccole stazioni?

Sono circa 1700 le piccole stazioni che ancora oggi conservano la pianta e l’architettura di quell’epoca in Italia.

Naturalmente, i piani superiori non sono più adibiti ad appartamenti per il personale delle ferrovie.

La società Rete Ferroviaria Italiana ha destinato questi spazi per la riconversione e l’utilizzo di pubblica utilità. I piani superiori di oltre 460 stazioni sono stati dati in gestione:

Sono stati sottoscritti quasi 1500 contratti di comodato d’uso gratuito.

Grazie a questi contenitori storici e culturali, durante un lungo e apparentemente inarrestabile viaggio si proverà la sensazione  di poter “scendere alla stazione del tempo” che scorre più lento.


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