Tutti sappiamo quanto sia importante il regolamento di condominio per garantire il buon andamento di qualsiasi attività venga svolta all’interno della palazzina. Allo stesso modo, conosciamo la sua importanza per la gestione dei rapporti di vicinato.

Esistono diverse tipologie di regolamento condominiale, definite a tempi e modi in cui viene scritto, ma anche a seconda di quale conformazione abbia l’assemblea che lo sottoscrive. Scopriamo insieme cosa sapere.


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Tipologie di regolamento condominiale esistono

Tutto quello che concerne non solo la gestione delle attività e degli spazi comuni, ma anche l’utilizzo che ogni proprietario intende fare della propria unità immobiliare deve passare attraverso il vaglio del regolamento condominiale.

Ecco quali sono le tre macro-tipologie previste dall’ordinamento italiano attualmente vigente in materia:

Regolamento condominiale contrattuale o convenzionale

Con questa dicitura si indica il regolamento condominiale redatto dal proprietario originario della palazzina, che quasi sempre coincide con l’azienda edile costruttrice. È valido per tutti i futuri proprietari che acquistano case e appartamenti dell’immobile e può essere derogato solo nei casi in cui vi siano elementi di importanza tali da dover richiedere delle eccezioni per entrare in vigore (situazioni che, comunque, vengono risolte dall’intervento di un giudice amministrativo).

Questa tipologia di regolamento condominiale prevale sulle leggi del Codice civile, fatto salvo per le disposizioni espressamente inserite con l’assenso di tutti i condomini.

Rientra in questo raggruppamento regolamentare anche il regolamento condominiale inserito dopo la costruzione dello stabile, che però viene approvato all’unanimità da parte di tutti gli aventi diritto in sede di assemblea.

Regolamento condominiale assembleare o maggioritario

Viene adottato in sede di assemblea tramite il voto della maggioranza dei presenti, che però deve rappresentare almeno il 50% dei millesimi del condominio.

Non ha la forza del regolamento convenzionale, in quanto non può incidere sui diritti dei singoli condomini e sull’utilizzo delle parti comuni. Inoltre, non può contenere divieti che riguardino le destinazioni d’uso di singoli locali o unità immobiliari.

Regolamento condominiale giudiziale

Viene adottato nei soli casi in cui non si riesca a trovare un accordo tra i condomini per la formulazione di un regolamento comune condiviso.

Di regola, è un giudice che lo formula in maniera coatta nelle palazzine in cui il numero dei condomini sia superiore a 10, soglia sopra la quale il regolamento condominiale risulta obbligatorio.

Contiene solo alcune indicazioni di massima che consentano all’amministratore di operare nel rispetto della legge, garantendo al contempo la convivenza pacifica tra i condomini.

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