Giornalista
Per gli amanti del calcio europeo contemporaneo, il cognome polacco Szczesney è associato ad uno dei portieri più apprezzati del campionato italiano dell’ultimo decennio, ossia quello della Juventus. Il suo nome è Wojciech e difende la porta bianconera dal 2017. Ma in Polonia c’è un altro Szczesney che, in questi anni, ha fatto parlare di sé: si chiama Jakub, di mestiere fa l’architetto e ha progettato la casa più stretta al mondo.
Denominata Keret House, questa piccolissima dimora è stata inaugurata nel 2013 su richiesta dello scrittore e regista israeliano Etgar Keret, che le ha voluto dare il proprio cognome. Sorge nel pieno centro della capitale Varsavia, a metà strada tra il Castello Reale e il Museo Nazionale. E ha una particolarità unica nel suo genere: è davvero strettissima.
Nata come installazione artistica, la Keret House è stata realizzata con l’intento di occupare uno dei tanti spazi urbani inutilizzati di Varsavia. Infatti, dopo la distruzione di buona parte della città per i bombardamenti subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, negli anni Cinquanta e Sessanta la capitale polacca ha vissuto un lungo periodo di ricostruzione complessiva di edifici e abitazioni, ma senza che vi fosse un piano organico e funzionale di organizzazione complessiva.
Caseggiati e residenze sono stati eretti in posizioni casuali, non armoniche l’una con l’altra, creando decine di anfratti e fessure di difficile accesso. Ed è proprio all’interno di una di queste strettoie che Etgar Keret ha voluto realizzare una casa in cui ospitare colleghi scrittori e giovani artisti, dando un segnale di rigenerazione all’intera capitale.
Dislocata su tre piani distinti (ognuno dei quali formato da una sola stanza), la Keret House dispone di tutto il necessario per vivere, nonostante i suoi 92 centimetri di larghezza nel punto più stretto, che diventano 152 centimetri nella parte più “spaziosa”, per un totale di appena 14 metri quadri calpestabili.
Al piano terra troviamo un cucinotto con un ripiano per consumare i pasti. Salendo la tromba delle scale ci si imbatte in un mini bagno agile ma accessoriato, per poi concludere la salita con la camera da letto che include anche una scrivania e qualche scaffale. Il tutto con un bianco lucente che ricopre le pareti e dona all’abitazione più stretta al mondo un senso di spaziosità che sarebbe difficile immaginare.
*Immagine in alto – credits to @domkereta