Può capitare che le società che erogano i servizi di elettricità, gas e acqua non mandino ai propri clienti le relative bollette per diversi mesi consecutivi, a causa di intoppi organizzativi. Se ciò avviene, spesso poi richiedono il pagamento, spesso di importo elevato, di tutti i mesi arretrati in un’unica soluzione, magari minacciando anche il distacco dell’utenza. Se le società dimenticano di inviare le bollette, cosa bisogna fare?
Vediamo come deve comportarsi l’utente e quali sono i suoi diritti.
La bolletta non arriva: cosa fare?
Se ci si accorge che per qualsiasi delle utenze sottoscritte con il gestore per diversi mesi non arriva la fattura per il pagamento, sarebbe bene segnalarlo alla società fornitrice del servizio. Per farlo occorre inviare una lettera di diffida con la quale si indica un termine massimo, normalmente di 15 giorni, per l’invio delle bollette arretrate.
In tal modo, l’utente si cautela dal rischio di richieste di pagamento in un’unica soluzione e quindi di importo troppo elevato.
Secondo la giurisprudenza, peraltro, con questo comportamento la società fornitrice viola il principio di buona fede e non può pretendere il pagamento in un’unica soluzione se causato da un suo errore o da una sua negligenza.
L’utente, inoltre, ha diritto a chiedere una rateizzazione in alcuni casi, ossia:
- se, a causa di un malfunzionamento del contatore, viene richiesto il pagamento di consumi non registrati e dei quali quindi l’utente non poteva accorgersi;
- se la bolletta di conguaglio supera del 150% l’importo medio delle bollette precedenti.
In quali casi la fornitura non può essere sospesa
La fornitura del servizio in alcuni casi non può essere sospesa dal gestore, ossia:
- se l’utente non è stato avvisato tramite raccomandata;
- se l’utente ha pagato la bolletta entro la scadenza, ma la società non è stata avvisata per cause non imputabili al cliente;
- se l’importo non pagato è uguale o inferiore al deposito cauzionale, in quanto la società può trattenere la cauzione e addebitarla di nuovo nella bolletta successiva;
- se il mancato pagamento riguarda servizi di pubblica utilità;
- se la sospensione cadrebbe nei giorni festivi e prefestivi o nei giorni di venerdì e sabato;
- se l’elettricità è necessaria per apparati di cura;
- se vi è stato un reclamo scritto relativo alla necessità di ricalcolo a causa di un malfunzionamento del contatore;
- se vi sono degli aspetti inerenti la sospensione espressi in modo non chiaro nel contratto di fornitura.