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Se c’è un ambiente in cui, molto spesso, le tensioni e gli attriti tra i diversi proprietari finiscono per esplodere e causare liti furibonde, quello è certamente il condominio. Le cosiddette questioni di vicinato possono portare i soggetti coinvolti a scontrarsi in maniera anche accesa, sia di persona che tramite le forme di messaggistica più comuni.
Ed è qui che talvolta si assiste alla comparsa di comportamenti inaccettabili nei confronti dell’amministratore di condominio, la figura deputata a dirimere e sanare le controversie. Ma offendere l’amministratore di condominio WhatsApp o altra chat è reato? Cosa si rischia e come comportarsi se si assiste (o si è vittima) di un comportamento offensivo?
A cosa serve la chat di WhatsApp del condominio
Spesso accade che i singoli condòmini si organizzino in autonomia per discutere delle questioni comuni all’interno di una chat di WhatsApp. Conversazione in cui, però, a volte non viene inserito l’amministratore. Ed è qui, purtroppo, che ci si può imbattere nei comportamenti più scorretti.
Occorre specificare che non tutti gli atteggiamenti tenuti da proprietari e condòmini vanno classificati come reati. Anzi, molto spesso le critiche e le lamentele – quando risultano costruttive ed esposte con l’educazione necessaria – risultano utili per migliorare alcuni aspetti organizzativi del condominio. Cosa diversa però è quando qualcuno arriva ad offendere l’amministratore nella chat comune di WhatsApp.
Offendere l’amministratore di condominio sulla chat di WhatsApp: cosa dice la legge
Il nostro codice penale non lascia dubbi quando si tratta di indicare la fattispecie di reato di cui ci stiamo occupando. Nello specifico, chi offende la reputazione di una persona assente alla presenza di uno o più individui terzi, sta commettendo il reato di diffamazione (reato previsto dall’articolo 595 del Codice penale).
Siamo di fronte ad una tipologia di reato che rientra tra quelli che la giurisprudenza classifica come “perseguibili tramite querela“. Questo significa che il responsabile può finire nel registro degli indagati di un giudice solo se la parte offesa presenta denuncia.
Dato che l’offesa viene riconosciuta quando viene perpetrata con qualsiasi mezzo, anche gli insulti all’amministratore di condominio riportati sulla chat di WhatsApp possono essere perseguiti dai magistrati qualora arrivi loro una segnalazione.