Il Tribunale di Firenze ha emesso una sentenza destinata a far discutere: non si può vietare di affittare un appartamento a turisti all’interno di un condominio

Il Tribunale, con questa sentenza innovativa, respinge le richieste dei residenti: affittare casa ai turisti non viola il regolamento condominiale. Un precedente che potrebbe influenzare il dibattito sull’overtourism.

Il caso

Il caso, esploso in via Cavour, a pochi passi da Piazza San Marco, ha visto i residenti del palazzo opporsi alla trasformazione di due appartamenti in B&B, gestiti da una società che ha iniziato a pubblicizzare online gli alloggi. 

Nonostante le lamentele dei proprietari che invocavano la violazione del regolamento condominiale, il giudice ha dato ragione alla società, ribadendo che tale attività non compromette il diritto di proprietà.

I condomini coinvolti avevano espresso preoccupazione per il possibile aumento del via vai di estranei, temendo che ciò potesse compromettere la tranquillità e la sicurezza del palazzo. Secondo i ricorrenti, la trasformazione degli appartamenti in strutture ricettive avrebbe anche influito negativamente sul valore delle loro proprietà.

Tuttavia, il giudice ha respinto queste argomentazioni, affermando che il mero affitto a turisti non costituisce di per sé una molestia o un danno.

La decisione del Tribunale di Firenze

Nella motivazione della sentenza, il Tribunale ha chiarito che il divieto di esercitare una determinata attività all’interno di un appartamento rappresenta una limitazione non giustificabile del diritto di proprietà. Inoltre, il giudice ha sottolineato come non vi sia alcun motivo per ritenere che gli ospiti, pur trattandosi di turisti, debbano comportarsi in modo meno civile rispetto ai residenti. 

Le prove presentate dai condomini, tra cui foto di ombrelli e cartoni abbandonati nell’androne, non sono state ritenute sufficienti per giustificare un divieto.

Questa decisione si inserisce in un contesto di crescente dibattito sull’overtourism e potrebbe influenzare future sentenze su questioni simili. Mentre il Comune di Firenze continua a portare avanti la sua battaglia contro la proliferazione di affitti brevi, il giudice di Firenze ha tracciato una linea chiara: la possibilità di affittare case ai turisti non può essere vietata, almeno non in assenza di comprovati motivi di sicurezza o di danno effettivo. Ora, occhi puntati sul Tar, che dovrà pronunciarsi sulla legittimità di bloccare nuove aperture di Airbnb in città.

Un punto di svolta nella regolamentazione degli affitti brevi in condominio

La sentenza del Tribunale di Firenze potrebbe costituire un punto di svolta nella regolamentazione degli affitti brevi in condominio, aprendo la strada a un nuovo equilibrio tra diritto di proprietà e gestione delle dinamiche condominiali. 

Ricordiamo, inoltre, che anche il Tribunale di Napoli, con la sentenza n. 6274 del 18 giugno 2024, aveva ribadito un principio essenziale: affinché le limitazioni contenute nel regolamento condominiale siano opponibili a terzi, è indispensabile che queste siano trascritte nei registri immobiliari.

In assenza di trascrizione, tali restrizioni non vincolano i nuovi proprietari, anche se questi erano consapevoli delle norme al momento dell’acquisto. 

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