Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto “Piano Salva Casa“, descritta dal Ministro Matteo Salvini “come un’importante iniziativa di semplificazione e sburocratizzazione”. Durante la consueta conferenza stampa a Palazzo Chigi, tenutasi a margine della riunione, Salvini ha illustrato i dettagli dell’intervento normativo che, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale, avrà un impatto diretto e positivo sulle abitazioni di milioni di italiani, promettendo di tagliare i tempi della burocrazia.

La nuova normativa “piano salva-casa” rappresenta un cambiamento significativo per il settore immobiliare in Italia. Si stima che ci siano circa 4 milioni di difformità edilizie che, una volta entrato in vigore il decreto, potranno essere facilmente sanate. 


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Gli interventi

Tra gli interventi interessati dalla sanatoria troviamo: 

Il provvedimento, sin dalla presentazione in forma bozza, è stato accompagnato da dibattiti e discussioni tra gli esperti del settore, con opinioni divergenti. Il Ministro Salvini, invece, ha sottolineato un cambiamento significativo nella pubblica amministrazione perché coinvolgeranno la regolarizzazione di: “vetrate, tende, verande, soppalchi, grondaie, finestre, pareti e porte interne, ovvero tutto ciò che concerne la maggior parte delle case degli italiani rientra in questa categoria, affrontando un problema decennale di suddivisione interna degli spazi.”  

I tipi di “abusi” immobiliari che saranno oggetto di sanatoria

Qualche giorno prima della discussione del provvedimento in Consiglio dei Ministri, il Ministero ha diramato una nota, anticipando in parte il contenuto del decreto, e specificando i tipi di “abusi” immobiliari che saranno oggetto di sanatoria.

Tipo di difformitàDescrizione
Difformità di natura formaleDifformità legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente, senza modifiche strutturali sostanziali all’immobile.
Difformità edilizie “interne”Modifiche minori apportate dai proprietari all’interno di singole unità immobiliari, come l’aggiunta di tramezzi o soppalchi.
Difformità non sanabili oggiInterventi edilizi storici non più sanabili sotto la normativa attuale della “doppia conforme”, che richiede una completa aderenza alle norme sia al momento della realizzazione che al momento della sanatoria.
Cambio di destinazione d’usoPermesso per il cambio di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee, adattando l’uso dell’immobile senza alterarne la struttura. Possibile cambiare destinazione da residenziale a turistico-ricettiva purché l’unità non sia ubicata in zona vincolata e siano rispettate determinate condizioni. Per questi interventi sarà necessario presentare la Scia

Quali lavori potranno essere sanati con il piano “Salva-casa”? 

Ecco i criteri e la descrizione dei lavori:

Dettagli edilizi omessi

Accesso alla sanatoria per chi ha omesso di comunicare dettagli edilizi consentiti dalla legge vigente al momento della costruzione.

Modifiche interne “libere”

Il decreto prevede l’ampliamento delle “categorie di interventi che possono essere eseguiti in edilizia libera, ovverosia quegli interventi che non richiedono alcun titolo abilitativo, né permesso e/o comunicazione, in quanto non eccessivamente impattanti”:

Innalzamento delle tolleranze costruttive

Vengono riparametrate le precedenti tolleranze, dall’attuale 2%, prevedendo percentuali più alte:

Costituiscono inoltre tolleranze esecutive:

Difformità parziali

Le difformità parziali verranno regolarizzate, purché non incidano sulla struttura portante dell’edificio.

Chi non potrà beneficiare del piano “Salva-casa”? 

Per tutte le difformità totali e gli interventi effettuati senza permesso resta l’applicazione della doppia conformità.

Più nel dettaglio:

Esclusione per opere ante 1977Non sono incluse nella sanatoria le opere realizzate prima del 1977, anno dell’approvazione della legge Bucalossi.
Esclusione per rigenerazione urbanaIl decreto non interviene sulla regolarizzazione dei piani di rigenerazione urbana, come quelli di Milano.
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