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Il pagamento della TASI (Tributo per i servizi indivisibili) per i residenti all’estero è regolamentato da disposizioni specifiche che prevedono alcune agevolazioni per coloro che possiedono immobili in Italia.
Vediamo in dettaglio come funziona.
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Quando è stata introdotta la TASI?
La TASI è stata introdotta in Italia con la Legge di Stabilità 2014 (Legge n. 147 del 27 dicembre 2013). Questo tributo è stato creato per finanziare i servizi indivisibili dei comuni, come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, e altri servizi essenziali.
La TASI fa parte dell’Imposta Unica Comunale (IUC), insieme alla TARI (Tassa sui Rifiuti) e all’IMU (Imposta Municipale Propria)
Chi deve pagare la TASI?
I cittadini italiani residenti all’estero, iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), devono pagare la TASI sugli immobili che possiedono in Italia, con alcune condizioni che possono concorrere a ridurre significativamente l’importo dovuto.
Condizioni per le agevolazioni
Secondo quanto stabilito dall’art. 9-bis del D.L. 28 marzo 2014, n. 47, per beneficiare delle agevolazioni fiscali, i residenti all’estero devono soddisfare le seguenti condizioni:
- Iscrizione all’AIRE: essere iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero.
- Pensionati nel Paese di residenza: essere pensionati nel paese in cui risiedono.
- Possesso dell’immobile: possedere a titolo di proprietà o usufrutto, una sola unità immobiliare in Italia che non risulti locata o data in comodato d’uso.
Se tutte queste condizioni vengono soddisfatte, l’immobile è considerato direttamente adibito ad abitazione principale.
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Riduzione della TASI
Per gli immobili che rientrano nelle condizioni sopra elencate, la TASI è applicata in misura ridotta di due terzi.
Ciò significa che i residenti all’estero devono versare solo un terzo dell’imposta calcolata sulla base dell’aliquota TASI, prevista dal comune per l’abitazione principale.
Esempio di calcolo
Se l’aliquota TASI stabilita dal comune per l’abitazione principale è del 3 per mille, il residente all’estero che rientra nelle condizioni di cui sopra, dovrà pagare solo un terzo di tale importo. Se per esempio l’imposta totale dovuta è pari a 300 euro, il residente all’estero dovrà versarne solo 100.
Per chi non è pensionato?
Per i cittadini italiani iscritti all’AIRE e non pensionati, la TASI continua a essere dovuta anche nel 2024.
Le agevolazioni che permettono una riduzione o l’esenzione dal pagamento della TASI sono infatti riservate ai pensionati che ricevono una pensione internazionale da uno Stato con cui l’Italia ha stipulato una convenzione. Questi pensionati possono beneficiare di una riduzione della TASI di due terzi, ma tale agevolazione non si estende ai non pensionati iscritti all’AIRE
Autonomia regolamentare dei comuni
I comuni hanno la facoltà di ridurre ulteriormente l’aliquota della TASI fino ad arrivare all’azzeramento del tributo, nell’esercizio della propria autonomia regolamentare. Essi possono inoltre prevedere riduzioni ed esenzioni in caso di abitazioni occupate da soggetti che abbiano dimora o residenza all’estero per più di sei mesi all’anno.
I residenti all’estero iscritti all’AIRE che possiedono un immobile in Italia e sono pensionati nel Paese di residenza possono beneficiare di significative riduzioni sulla TASI. È tuttavia fondamentale informarsi e verificare sempre le specifiche disposizioni comunali, poiché ogni comune potrebbe applicare regole diverse in base alla propria autonomia regolamentare