Collaboratrice di Immobiliare.it
In caso di sussistenza di una situazione debitoria, verso un ente pubblico, il fisco o il condominio, si rischia il pignoramento di un bene di proprietà del debitore insolvente.
Vediamo quali sono i beni pignorabili e non pignorabili e come si può evitare un pignoramento.
Se si possiedono case o terreni, viene fatto un pignoramento immobiliare; se si è in regime di comunione legale, esso riguarda anche i beni del coniuge.
Il pignoramento può riguardare, oltre agli immobili, qualsiasi altra proprietà: un veicolo, i mobili di casa, il conto corrente, lo stipendio o la pensione.
Normalmente, in presenza di un debito, il pignoramento si fa principalmente su oggetti di facile liquidazione, come denaro contante, titoli di credito, oggetti artistici o di antiquariato, gioielli.
Invece non sono pignorabili:
Il pignoramento, normalmente, si conclude con una vendita all’asta dei beni per soddisfare i creditori ed estinguere o ridurre il debito.
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Il debitore innanzitutto può evitare l’esproprio di un bene, per esempio di una casa, qualora dimostri che il suo valore è superiore a quello del debito insoluto: il recupero del credito deve avvenire in maniera proporzionale e senza creare pregiudizi al debitore, pur tutelando il creditore.
Al di là di questo caso specifico, il modo più semplice per non farsi pignorare un bene è quello di liberarsi della proprietà prima che le richieste del creditore diventino esecutive, per esempio vendere una casa o un’automobile: naturalmente, non è facile e non sempre è possibile.
Altre soluzioni più praticabili per rendere dei beni impignorabili sono:
Tutte queste operazioni richiedono ovviamente un atto notarile e implicano quindi un costo.