L’Associazione Bancaria Italiana (Abi) ha pubblicato il suo report mensile di luglio, evidenziando un calo dei tassi sui mutui ai minimi degli ultimi 18 mesi.

Tuttavia, la tendenza al ribasso sembra essersi arrestata, con una stabilizzazione dei tassi medi. Vediamo insieme cosa emerge dal report.


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Mutui: a quanto ammonta il tasso medio?

Il tasso medio sui nuovi mutui ipotecari alle famiglie è sceso al 3,56% a giugno, il valore più basso da dicembre 2022.

Anche i tassi sul credito alle imprese hanno seguito questa tendenza, scendendo al 5,25% in media a giugno.

Incertezza economica e aumento dei depositi

Nonostante il calo dei tassi, l’incertezza economica e geopolitica spinge sia le famiglie che le imprese a mantenere una maggiore liquidità, aumentando i depositi in conto corrente. Questo fenomeno riflette sia una maggiore resilienza che una maggiore prudenza in un contesto incerto.

Le mosse della BCE

La Banca Centrale Europea (BCE) sembra aver deciso di rimandare ulteriori tagli dei tassi di interesse, probabilmente a settembre o dicembre.

Questa cautela è accentuata dall’incertezza geopolitica, dalle tensioni internazionali e dalla corsa ai dazi.

Cosa emerge dal report di Abi

Come accennato, il report dell’Abi rileva una “stabilizzazione” nella discesa dei tassi di mercato. Sebbene i tassi sui mutui siano scesi al livello più basso degli ultimi 18 mesi, la tendenza al ribasso sembra essersi arrestata.

Diminuzione della domanda di prestiti

Con il rallentamento della ripresa post-pandemia, la domanda di prestiti continua a diminuire, anche se il trend negativo sta rallentando.

A giugno 2024, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi dell’1,7% rispetto a un anno prima.

Raccolta diretta e indiretta in aumento

La raccolta indiretta, ovvero gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, è aumentata di circa 213 miliardi tra maggio 2023 e maggio 2024. Anche la raccolta diretta complessiva è risultata in aumento del 3,0% su base annua a giugno 2024.

Crediti deteriorati in leggero calo

I crediti deteriorati netti sono leggermente diminuiti a maggio 2024, raggiungendo i 30,3 miliardi di euro. Rispetto al loro livello massimo del 2015, sono in calo di 166 miliardi.

Il commento dell’Abi

Secondo Gianfranco Torriero, vicedirettore generale vicario dell’Abi, gli investimenti, in un quadro di incertezza, vengono rinviati. 

La tendenza a tenere maggiore liquidità non investita riguarda anche le imprese e riflette sia una maggior resilienza, sia una maggior prudenza mantenendo liquidità in un quadro di incertezza.

Il report dell’Abi evidenzia, così, un quadro complesso e in evoluzione del mercato dei mutui e del credito. Nonostante i tassi ai minimi da 18 mesi, l’incertezza economica e geopolitica spinge famiglie e imprese a risparmiare, mentre la BCE potrebbe rimandare ulteriori tagli dei tassi.

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