Collaboratrice di Immobiliare.it
La recente situazione bellica e l’inflazione stanno avendo ripercussioni negative anche sui mutui, apportando un incremento dei tassi di interesse sulle rate a tasso fisso e variabile e facendo registrare un trend in continua ascesa. Vediamo di seguito tutti i dettagli in merito e le previsioni per il biennio 2023 -2024.
L’aumento dei tassi dei mutui deriva da un maggiore costo del denaro stabilito dalla Banca Centrale Europea che, con l’inflazione alle stelle, ha adottato delle politiche restrittive al fine diminuire la liquidità in circolazione. Questa prospettiva sta facendo lievitare i tassi dei mutui che, molto probabilmente, non raggiungeranno un equilibrio per un lungo periodo di tempo.
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Per il prossimo biennio, si prevede una crescita continua dell’Euribor e dell’IRS, rispettivamenteil parametro dei finanziamenti variabili e a tasso fisso. In particolare, quest’ultimo ha triplicato il valore rispetto ai primi mesi del 2022. Poiché il costo del denaro è cresciuto molto più rapidamente rispetto alle aspettative, non si prevedono scenari favorevoli per l’imminente 2023.
Secondo il report ABI, l’aumento del costo del denaro dovrebbe andare oltre il 3% a marzo 2023, fino al 3,5% al termine dello stesso anno; nel 2024 si assisterà, con molta probabilità, ad una stabilizzazione intorno al 3%.
Per quanto riguarda l’inflazione, questa dovrebbe registrare valori tendenzialmente alti, con una media del 5,5% nel 2023 e del 2,3% nel 2024.
È bene precisare che i dati soprariportati sono soggetti all’andamento dei tassi futuri, che saranno definiti dal Consiglio direttivo della BCE “in base all’evolvere delle prospettive per l’inflazione e l’economia, riflettendo un approccio secondo il quale le decisioni sui tassi vengono definite di volta in volta a ogni riunione”.