La recente approvazione del Regolamento da parte del Consiglio dell’Unione europea riguardante la “Raccolta e condivisione dei dati riguardanti i servizi di locazione di alloggi a breve termine” segna un punto di svolta nel panorama normativo europeo in materia di affitti brevi.  

Ora il testo è atteso in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea e diventerà operativo tra 24 mesi. Pertanto, tra due anni, l’Europa sarà dotata di una banca dati in grado di contenere tutte le informazioni del mercato degli affitti brevi.

Gli obiettivi del Regolamento

L’adozione di questo regolamento introduce un quadro uniforme per la registrazione e la condivisione delle informazioni relative agli affitti brevi, con l’intento primario di monitorare e gestire l’impatto di tali locazioni sui territori interessati.

Non solo: la creazione di una banca dati europea uniforme e l’obbligo di registrazione sono strumenti volti a garantire un equilibrio tra le opportunità economiche offerte dagli affitti brevi e la necessità di tutelare gli stessi turisti, che sono i principali attori del mercato degli affitti brevi.

Come sottolinea il Consiglio UE in una nota, “questo atto legislativo aumenterà la trasparenza nel settore della locazione di alloggi a breve termine e aiuterà le autorità pubbliche a regolamentare questa parte sempre più importante del settore turistico”.

Le principali novità introdotte dal nuovo regolamento

In questa tabella si riassumono le principali novità introdotte dal nuovo regolamento, dettagliando:

Le principali novità contenute nel RegolamentoDescrizione della attività
Processo di registrazione per host e proprietà Si introduce un processo di registrazione che richiede agli host di fornire dettagli come indirizzo, tipo di unità, numero di posti letto e identità del locatore (sia persone fisiche che giuridiche). Al completamento, viene rilasciato un numero di registrazione, da inserire in un registro pubblico e nell’annuncio sul portale web.
Unico punto di ingresso digitale per gli stati membri dell’UE Viene stabilito la raccolta di dati mensili dalle piattaforme di condivisione come Airbnb. Questi dati includono il numero di notti prenotate, il numero di ospiti, l’indirizzo specifico dell’alloggio, il numero di registrazione e l’URL dell’annuncio.
Adempimenti delle piattaforme online Le piattaforme sono tenute a verificare che le informazioni fornite siano complete e affidabili, assicurandosi che il numero di registrazione sia visibile. Sono inoltre obbligate a effettuare controlli casuali e, se necessario, rimuovere annunci illegali o comunicare alle autorità competenti per la sospensione di numeri di registrazione o l’applicazione di sanzioni a locatori e piattaforme non conformi.
Incrocio delle informazioni facilitate Il regolamento agevola il confronto delle informazioni sugli immobili registrati con i dati inviati alle Entrate secondo la direttiva Dac7. Questo permette di verificare la congruenza dei redditi da locazione riportati dalle piattaforme con la situazione effettiva degli immobili, identificando anomalie o mancanze nella registrazione.
Ritenuta fiscale sulle locazioni brevi per host non professionali A partire dal 1° gennaio 2024, viene applicata una ritenuta fiscale del 21% sui guadagni derivanti da locazioni brevi (fino a 30 notti) per gli host non professionali, come gestito da Airbnb. Questa misura mira a regolamentare la fiscalità relativa alle attività di locazione breve, assicurando il contributo adeguato alle casse dello Stato da parte degli operatori nel settore della condivisione alloggi.

La situazione in Italia

Sul fronte nazionale, Governo e Regioni stanno cercando di creare una piattaforma unica idonea a facilitare la comunicazione tra i diversi software regionali utilizzati per la gestione del Codice Identificativo Nazionale (CIN)

Il Codice è stato introdotto come strumento per garantire una maggiore trasparenza e regolamentazione del mercato delle locazioni brevi e funge da elemento di identificazione univoco per ogni unità immobiliare messa a disposizione per soggiorni turistici, consentendo alle autorità competenti di monitorare e gestire più efficacemente le offerte sul territorio nazionale.

La diversificazione degli strumenti informatici adottati dalle Regioni, tuttavia, ha generato una frammentazione del sistema. 

Infatti, solo alcune Regioni hanno aderito al sistema unificato Ross1000, altre hanno optato per soluzioni proprie, creando una pluralità di sistemi che rende complesse le operazioni di controllo e gestione da parte delle autorità nazionali.

L’introduzione di una piattaforma nazionale mira a superare questa frammentarietà, creando un canale di comunicazione diretto tra i vari software regionali con l’obiettivo di garantire un flusso di informazioni omogeneo e tempestivo, che permetta di coordinare in maniera più efficace le politiche abitative e turistiche a livello nazionale. 

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