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Nel momento in cui viene portata a compimento la trattativa per la compravendita di un immobile, le parti in causa si adoperano nei tempi concordati per svolgere tutte le pratiche necessarie, saldare le varie spese indicate dalla legge e presentarsi presso l’ufficio notarile per siglare il contratto redatto dal professionista.
Una volta giunti a questa fase, l’acquirente e il venditore esauriscono il loro compito e rimettono tutto nelle mani del notaio. Il suo compito infatti è quello di rendere ufficiale il documento che attesta la compravendita, in modo che anche gli uffici pubblici interessati (il catasto, il comune di competenza, l’Agenzia delle entrate) ne ricevano notizia. Ed è qui che entra in gioco quella che gli addetti ai lavori chiamano trascrizione immobiliare.
In cosa consiste e a cosa serve la trascrizione immobiliare? Scopriamo di più.
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In sostanza, secondo quando specificato dalla normativa vigente in materia, viene utilizzata l’espressione di trascrizione immobiliare per identificare la pubblicazione di un atto già formalizzato, che da quel momento diventa (appunto) pubblico.
Nello specifico, la trascrizione immobiliare consente di rendere noti a tutti i contratti che riguardano il passaggio di proprietà di un immobile, ma anche la sua costruzione, il cambio di utilizzo e il trasferimento dei diritti reali su di esso.
La trascrizione immobiliare dev’essere effettuata dal notaio, che ha il compito di inviare il contratto da pubblicare presso l’Ufficio di Pubblicità Immobiliare dell’Agenzia delle entrate, quello che fino a poco tempo fa veniva chiamato con il nome di Conservatoria dei Registri Immobiliari.
La funzione principale della trascrizione immobiliare è quella di stabilire con chiarezza chi sono i soggetti che possono vantare un diritto nei confronti di una casa o un appartamento.
In altre parole, la trascrizione immobiliare serve per evitare che eventuali soggetti terzi avanzino pretese o richieste di usufrutto sull’immobile oggetto di compravendita. La trascrizione immobiliare, dunque, mette nero su bianco quale sia il soggetto titolare del diritto di proprietà sull’edificio in oggetto.
È fondamentale che questo passaggio venga svolto dal notaio nel minor tempo possibile dopo lo svolgimento del rogito, in modo da rendere ufficiale il cambiamento avvenuto sulla titolarità dell’immobile.