C’è una novità importante nell’ultima bozza del decreto Aiuti-quater: la possibilità di spalmare lo sconto in fattura o il credito da cedere derivante dal Superbonus in 10 anni cadenzati da quote annuali di pari importo.

La pubblicazione in Gazzetta

La norma serve a rianimare il mercato dei crediti arenato anche dai problemi di capienza fiscale derivanti dalla moltiplicazione degli sconti nella corsa al Superbonus.

Nell’ultimo periodo, infatti, la maggior parte degli istituti bancari, ma anche Poste Italiane, avevano interrotto l’accesso ai crediti dopo gli acquisti massivi dei mesi precedenti.

Con le regole attuali, infatti, il credito andrebbe ceduto integralmente o per singola annualità ad un acquirente che, dunque, dovrebbe avere la possibilità di scontarlo dalle proprie tasse.

Superbonus e calendario allungato: quali vantaggi offre?

Il calendario allungato su 10 anni consente di spacchettare le somme ed ovviamente alleggerisce le rate annuali, che quindi diventano più gestibili dagli istituti di credito; inoltre, sgrava il carico annuale anche per i conti pubblici, offrendo un terreno decisamente più ampio anche per la gestione dei 38,7 miliardi di bonus aggiuntivi rispetto agli stanziamenti del bilancio dello Stato.

La rateizzazione decennale sarà applicabile su richiesta del cessionario alle operazioni che sono state perfezionate entro il 10 novembre scorso.

La mossa prova, dunque, a rendere più fluido il meccanismo dei crediti d’imposta già riconosciuti, ma non risolve il problema legato all’esigenza di aprire un varco alle cessioni anche dei crediti futuri di un Superbonus che, pure in forma riveduta e corretta, escluderebbe gran parte dei contribuenti senza la possibilità di cedere lo sconto.

Il tavolo tecnico e il Superbonus

Il compito di rimettere mano al tema è affidato al tavolo tecnico che il governo ha aperto con i costruttori e il sistema bancario.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha voluto ribadire che la cessione dei crediti non è scontata e che lo Stato non può continuare a garantire il ritmo del credito d’imposta attuale. Perché un conto è la gestione ordinata degli sconti fiscali, altro è l’illusione, rivelatasi rovinosa per i conti pubblici, di creare dal nulla una moneta fiscale.

Il governo punta, infatti, a utilizzare uno strumento diverso per venire incontro ai contribuenti con i redditi medio bassi: si tratterebbe del fondo per supportare con un contributo le spese delle persone fisiche titolari dei redditi, a quoziente famigliare, che danno diritto al nuovo Superbonus sugli immobili unifamiliari.

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