Collaboratrice di Immobiliare.it
L’acquisto della prima casa rappresenta un passo molto importante per moltissime persone e deve essere valutato con grande attenzione. In questo senso, una leggerezza che si potrebbe commettere nelle prime fasi di ricerca è considerare solo il valore di vendita della casa.
Oltre al costo dell’immobile in sé, quando decidiamo di comprare casa si devono infatti mettere in conto altre spese che il fisco ci impone: alcune fisse e annuali, altre una tantum.
Bisogna però considerare, più nello specifico, che le tasse per l’acquisto della prima casa sono disciplinate diversamente e beneficiano di alcune misure particolari: ecco quali sono, a quanto ammontano e come si calcolano.
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Prima di trattare il caso specifico dell’acquisto della prima casa, sarebbe bene chiarire a un livello più generale quali sono le tasse previste quando si compra un immobile. Volendo semplificare i possibili scenari, si potrebbe dire che le imposte variano in base a 2 condizioni:
Nella prima situazione, l’acquirente dovrà pagare:
Nel secondo caso si dovrà pagare:
Quando si tratta di acquistare la prima casa, tasse e imposte si calcolano in maniera diversa, ecco quali sono le agevolazioni e i bonus per l’acquisto della prima casa che non eliminano completamente, ma riducono il pagamento delle imposte.
Come riporta chiaramente il prospetto esemplificativo dell’Agenzia delle Entrate, qualora si compri la prima casa da un privato cittadino o da una azienda con vendita esente da IVA, allora le tasse da pagare sono:
Nel caso in cui tu stia comprando la tua abitazione da una impresa con vendite soggette a Iva, allora le imposte che dovrai pagare sono:
Esistono delle eccezioni alle agevolazioni fiscali sulle tasse per l’acquisto della prima casa. Gli “sconti”, infatti, non si applicano se l’abitazione appartiene a determinate categorie catastali, che in maniera molto generica potremmo definire “di lusso”.
Più precisamente, se l’immobile a cui si è interessati è classificato come:
non rientra tra quelli che possono ottenere le agevolazioni fiscali.
Una valutazione completa sugli impegni fiscali per l’acquisto della prima casa non può non considerare le cosiddette pertinenze, cioè quegli immobili che rientrano tra magazzini e locali di deposito, garage e autorimesse, tettoie chiuse o aperte. In questi casi quale tassazione si applica?
Anche in questo caso le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate sono chiare: nelle situazioni appena citate, e che quindi rientrano nelle seguenti categorie catastali:
si applicano le stesse tasse agevolate per l’acquisto della prima casa.
Il requisito fondamentale che si deve rispettare è che le pertinenze siano destinate in modo durevole a servizio dell’abitazione principale; e che a sua volta quest’ultima sia stata acquistata proprio con le agevolazioni “prima casa”.
Per l’agevolazione prima casa, occorre essere in possesso dei requisiti di legge:
Accanto alla riduzione delle imposte dovute, chi acquista un’abitazione può accedere, in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi:
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Tra le imposte che il proprietario dovrà versare annualmente al Comune non ci sono IMU e Tasi. La prima casa, infatti, è esente dal pagamento di queste due tasse, ma a precise condizioni:
Che cosa bisogna dunque pagare? La Tari, cioè la tassa sui rifiuti, il cui costo varia a seconda della superficie dell’immobile e del numero di abitanti del Comune in cui è collocato.
Ovviamente, restano escluse da questo calcolo le utenze domestiche di luce, gas e acqua, che non costituiscono delle vere e proprie tasse, ma che sono spese di consumo.
Le agevolazioni per l’acquisto della prima casa per under 36 consentono un consistente risparmio: immaginando che l’immobile abbia una rendita catastale di 900 euro e quindi un valore catastale di 103.950 euro, agli acquirenti under 36 risparmieranno 2.079 euro di imposta di registro e 100 euro di imposta catastale e ipotecaria.
L’onorario può variare sia in base alla zona che al prezzo dell’immobile, solitamente oscilla tra i 1500 e i 2000€, cui si aggiungono le imposte, che possono variare sensibilmente a seconda del tipo di compravendita.