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Superbonus
Bonus Casa 23 maggio 2024

Il decreto agevolazioni fiscali diventa legge: ecco le novità (anche per il Superbonus)


Cosa cambia per Superbonus, sismabonus, barriere architettoniche e altri bonus "minori" dopo l'approvazione del Parlamento.
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Ivan Meo

Articolista giuridico

La Camera dei Deputati ha approvato, con voto di fiducia, il disegno di legge di conversione del Decreto Agevolazioni fiscali (D.L. n. 39/2024), sancendo una serie di modifiche significative che incidono profondamente sul panorama dei bonus edilizi.

Una nuova fase nel settore dell’edilizia e delle ristrutturazioni

Il decreto contiene una serie di norme volte all’inasprimento delle condizioni per l’accesso ai bonus edilizi e mira a razionalizzare le spese e a prevenire abusi nel settore delle costruzioni e ristrutturazioni. 

Diverse sono le novità introdotte, tra più rilevanti, spicca l‘eliminazione delle possibilità residue di cessione dei crediti. Un’altra misura introdotta riguarda la detrazione delle spese: per i lavori sostenuti nel corso del 2024, è ora obbligatorio spalmare le detrazioni fiscali su un periodo di dieci anni. Questa regola si applica a incentivi cruciali come il Superbonus 110%, il bonus barriere architettoniche, il sismabonus e il sismabonus acquisti.

Durante il processo di conversione in legge, il Parlamento ha aggiunto ulteriori restrizioni, bloccando la possibilità di trasferire a terzi le rate residue dei crediti non ancora utilizzati. Questo divieto si estende non solo al superbonus ma anche ai cosiddetti bonus “minori”, che fino ad ora potevano essere ceduti più liberamente. 

Queste modifiche riflettono un tentativo da parte del governo di controllare più strettamente il sistema dei bonus edilizi. Con la nuova legge, si apre una nuova fase nel settore dell’edilizia e delle ristrutturazioni in Italia, che andrà coordinata con la prossima entrata in vigore della Direttiva Casa Green.

Le principali novità introdotte

Introduzione dello “spalma-crediti”

A partire dal 2024, i beneficiari del Superbonus, del bonus barriere architettoniche e del sismabonus, inclusi gli acquisti sismabonus, sono obbligati a spalmare le detrazioni su un periodo di 10 anni. Questo obbligo, che modifica le precedenti condizioni di fruizione delle detrazioni, estenden notevolmente il periodo di ammortamento.

Tuttavia, per i crediti d’imposta derivanti dall’opzione di sconto in fattura o dalla cessione del credito, la ripartizione avverrà in un periodo più breve: quattro anni per il superbonus e cinque anni per gli altri bonus citati. Questa differenziazione mira a mantenere una certa flessibilità nelle operazioni di cessione e sconto, pur estendendo i termini di detrazione diretta.

Tipologia di fruizioneModalità di ripartizione
Detrazioni in dichiarazione dei redditiSuperbonus, bonus barriere architettoniche, sismabonus e sismabonus acquisti spalmati su 10 anni.
Crediti d’imposta da cessione o sconto in fatturaSuperbonus ripartito in 4 quote annuali; bonus barriere architettoniche, sismabonus e sismabonus acquisti ripartiti in 5 quote annuali.

Barriere architettoniche

La legge di conversione ha apportato restrizioni relative alle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito per il bonus barriere architettoniche. In questa tabella riportiamo le principali limitazioni temporali e le rispettive condizioni specifiche per l’applicazione del bonus.

Il nuovo calendarioLe novità introdotte
Fino al 31 dicembre 2023Applicabile sia lo sconto in fattura che cessione del credito disponibili per tutte le spese sostenute.
Dal 1° gennaio 2024 al 30 marzo 2024Opzione sconto in fattura e/o cessione del credito è disponibile solo per condomini, per interventi su parti comuni di edifici a prevalente destinazione abitativa, e persone fisiche, per interventi su edifici unifamiliari o unità abitative in edifici plurifamiliari, con specifici requisiti di proprietà e reddito.
Post 30 marzo 2024L’opzione rimane solo per interventi per i quali la richiesta di titolo abilitativo è stata presentata o i lavori sono già iniziati prima del 30 marzo 2024; o, in assenza di titolo abilitativo, è stato stipulato un accordo vincolante e versato un acconto prima di tale data.
Prima del 30 dicembre 2023 per gli altri soggettiNecessaria la presentazione della richiesta di titolo abilitativo o l’avvio dei lavori; oppure, per interventi in edilizia libera, deve essere stato stipulato un accordo vincolante e versato un acconto, anche senza titolo abilitativo.

Stop alla cessione delle rate residue di tutti i bonus edilizi 

La recente normativa impone un divieto significativo riguardante i bonus edilizi. A partire dalla entrata in vigore delle nuove decreto, non sarà più permesso cedere le rate residue non ancora fruite relative al Superbonus e a tutti gli altri bonus “minori”. Tra questi bonus rientrano il bonus IRPEF per ristrutturazione edilizia, l’ecobonus, il bonus barriere architettoniche, il sismabonus e il sismabonus acquisti.

Questo cambiamento rappresenta una stretta considerevole nelle politiche di flessibilità finanziaria precedentemente concesse ai beneficiari di tali incentivi. Con il nuovo divieto, si intende presumibilmente rafforzare il controllo sull’effettiva destinazione degli incentivi e limitare eventuali speculazioni o abusi del sistema di incentivi fiscali nel settore edilizio.

Comuni “controllori”

Viene potenziata l’attività di vigilanza e controllo. Quando gli uffici comunali di edilizia constatano che gli interventi incentivati non sono stati realizzati o lo sono stati solo parzialmente, devono segnalare la situazione alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate competenti per territorio.

I Comuni avranno diritto a ricevere il 50% delle somme eventualmente riscosse a seguito delle irregolarità segnalate. Questo provvedimento mira a incentivare una maggiore attenzione e impegno dei Comuni nel monitoraggio e nella segnalazione di abusi o irregolarità nell’uso dei bonus fiscali per l’edilizia, contribuendo così a un più efficace contrasto all’evasione fiscale in questo settore.

Variazioni delle aliquote di detrazione e dei limiti di spesa

Il decreto contiene anche delle modifiche previste per il bonus IRPEF legato agli interventi di ristrutturazione edilizia. Saranno modificate le fasi temporali di applicazione delle diverse aliquote di detrazione per il bonus casa. Le future variazioni normative che impatteranno i beneficiari di tali agevolazioni fiscali che dovranno programmare, nei prossimi anni, i lavori di ristrutturazione delle loro unità immobiliari.

Il nuovo calendarioModifiche per il bonus casa IRPEF
Fino al 31 dicembre 2024Detrazione elevata al 50%, con un tetto massimo di spesa detraibile di 96.000 euro per unità immobiliare.
Dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2027Si ritorna alla misura ordinaria di detrazione del 36%, mantenendo il tetto di spesa massima a 48.000 euro per unità immobiliare, a meno di proroghe.
Dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033La detrazione sarà ridotta al 30%, con il tetto di spesa massima che rimane invariato a 48.000 euro per unità immobiliare.
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