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Decreto firmato
Tasse, Imposte e Normative 24 febbraio 2023

Cosa cambia con il Milleproroghe? Dai mutui giovani alle concessioni balneari


Il decreto Milleproroghe è stato approvato. Vediamo quali sono le principali novità dai mutui giovani alle concessioni balneari.
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Leonardo Capponi

Collaboratore di Immobiliare.it

Il decreto Milleproroghe è stato approvato il 23 febbraio 2023 alla Camera, già approvato dal Senato con 142 voti a favore, 90 contrai e 4 astenuti.

Vediamo quali sono le principali novità che, in particolare, interesseranno i mutui giovani e le concessioni balneari.

Proroga mutui giovani fino al 30 giugno: di cosa si tratta?

È stato prorogato al 30 giugno 2023 (al posto del 31 marzo 2023) l’estensione della garanzia massima dell’80% sulla quota capitale dei mutui destinati a giovani coppie, famiglie monogenitoriali con figli minori, giovani under 36, inquilini delle case popolari.

Queste categorie devono avere un Isee non superiore a 40 mila euro annui e devono richiedere un mutuo superiore all’80% del prezzo dell’immobile, compresi gli oneri accessori.


Leggi Anche: MUTUI, GARANZIA CONSAP ALL’80%: LA SCADENZA FISSATA AL 30 GIUGNO 2023


Concessioni balneari: prorogate fino al 31 dicembre 2024

Le attuali concessioni balneari sono stata prorogate fino al 31 dicembre 2024 con il decreto Milleproroghe.

Questa scadenza potrebbe allungarsi addirittura fino al 31 dicembre 2025 per i Comuni che incontrino “difficoltà oggettive” a chiudere le gare.

È stato prorogato di 5 mesi (da fine febbraio a fine luglio 2023) il termine per l’adozione del “sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici“. Questo procedimento dovrebbe consentire un’efficace mappatura delle spiagge.

Con le Milleproroghe, poi, sarà possibile istituire un tavolo tecnico alla presidenza del Consiglio per lavorare sul concetto di “scarsità della risorsa naturale disponibile“, a cui il governo vorrebbe agganciare nuove gare.

Fino all’adozione del decreto legislativo che dovrà fissare i principi delle nuove gare, i Comuni non potranno emanare i nuovi bandi di assegnazione delle concessioni.

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