Collaboratrice di Immobiliare.it
Quando si parla di condominio si pensa a stabili con un certo numero di persone. Soprattutto, nelle grandi città i condomini ospitano centinaia di famiglie.
Esistono anche situazioni opposte: piccoli stabili con poche famiglie che non hanno neanche bisogno di un amministratore. In questo caso, siamo in presenza di un cosiddetto condominio minimo.
Vediamone le caratteristiche e come funziona.
Prima di definire cosa sia un condominio minimo, vale la pena premettere il concetto generale di condominio che è una forma di “comunione forzosa” di un bene da parte di più persone.
Un condominio, perciò, presuppone la condivisione di parti comuni, come le scale, l’androne e altre aree, e viene definita comunione forzosa in quanto i singoli proprietari non possono sciogliere questa comunione.
Oltre alle parti comuni, ci devono essere parti che appartengono esclusivamente a ogni singolo condomino.
Il condominio minimo può essere costituito dalla presenza di due soli proprietari che hanno una comunione forzosa e indivisibile delle parti comuni dell’edificio.
In buona sostanza, la caratteristica principale per cui un condominio possa essere definito “minimo” è che abbia almeno due persone che possano avere delle parti in comunione.
Vediamo ora quali sono le caratteristiche di un condominio minimo, ovvero formato da due persone o due famiglie.
Anche il condominio minimo segue in linea di massima le regole del condominio. Anche in questo caso, l’assemblea si convoca quando bisogna prendere decisioni importanti o comunque una volta l’anno, per approvare il consuntivo.
Anche nel condominio minimo, per far passare una delibera, occorre l’unanimità e, se uno dei due proprietari non acconsente, sarà necessario ricorrere al giudice.
La figura dell’amministratore è prevista obbligatoriamente nei condomini con più di otto condomini. Nel condominio minimo potrebbe svolgere questa funzione uno dei due condomini che, una volta incaricato di questo ruolo, provvederà a svolgere le mansioni dell’amministratore, compresa la convocazione dell’assemblea.
Nel condominio minimo, non è obbligatorio il regolamento che invece diventa tale quando il condominio ha più di dieci condomini.
Un condominio minimo si forma nel momento in cui l’edificio diventa di proprietà di due differenti proprietari.
E da quel momento si applicano tutte le norme del Codice civile, a partire dalla ripartizione delle spese che verrà suddivisa in base ai millesimi di proprietà di ognuno dei condomini.
Nessuno dei due condomini potrà vietare all’altro l’accesso alle parti comuni o cambiare destinazione delle parti comuni.
* Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.