Collaboratore di Immobiliare.it
Nonostante siano passati più di trent’anni dalla messa al bando dell’amianto per le costruzioni, esso rimane ad oggi un problema non da poco.
Vediamo com’è la situazione in Italia e quanto è rischioso.
A partire dal secondo dopoguerra, in Italia ha trovato larghissimo uso nell’edilizia l’amianto, altrimenti noto come asbesto; esso è stato largamente utilizzato su ogni tipo di edificio, ma nel 1992 – dopo moltissimi studi – è stato messo fuori legge, poiché si tratta di un materiale altamente cancerogeno.
Se respirate, le sue polveri possono causare delle gravissime patologie polmonari (tumore della pleura, carcinoma polmonare etc.).
Purtroppo, è impossibile fare una stima esatta di quante persone possa effettivamente influenzare negativamente, ma i dati in nostro possesso parlano di circa 100.000 vittime all’anno (fonte: OMS).
Ad oggi, nonostante il divieto assoluto di utilizzo sia entrato in vigore con la legge 257/92 del 1992, gli edifici in amianto presenti in Italia sono ancora tantissimi.
Una stima di Legambiente parla di più di 370.000 strutture in cui è presente l’asbesto; fra queste:
Esistono diverse tipologie di amianto che sono state utilizzate nell’edilizia, ma generalmente possono essere divise in due categorie:
I primi sono considerati i meno rischiosi, poiché hanno al loro interno una percentuale di fibre di asbesto fino al 40%; mentre la seconda tipologia è quella più pericolosa, perché oltre ad avere una percentuale di fibre di amianto che può arrivare al 100%, è anche la tipologia che ha più trovato maggiore utilizzo nell’edilizia pubblica e privata.
Ad oggi, in Italia è illegale avere a che fare con qualsiasi tipo di materiale in amianto: il divieto comprende l’utilizzo, la vendita, l’installazione, il riciclo etc.
La cosa migliore da fare, nonché la più sicura, è quella di chiamare una ditta specializzata che si occuperà dell’analisi e dello smaltimento; è importante tenere a mente che si tratta di un materiale altamente cancerogeno, per cui non bisogna trattare con leggerezza la sua presenza.