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Bonus Casa 21 aprile 2022

Approvato il DEF 2022: come cambierà il Superbonus e la cessione del credito?


Il Parlamento ha approvato il Documento di Economia e Finanza (DEF), tra cui alcune risoluzioni che rilevano anche ai fini della fruizione del Superbonus.
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Agostino Sola

Avvocato

Il Parlamento ha approvato il Documento di Economia e Finanza (DEF) e le risoluzioni presentate, tra queste alcune rilevano anche ai fini della fruizione del cd. Superbonus.

L’esame parlamentare

Il Parlamento ha approvato nella serata di ieri le risoluzioni sul DEF presentate, anche in relazione al Superbonus. Le risoluzioni presentate (e approvate) riguardano ambiti diversi e, tra questi, misure di contrasto al caro-energia, potenziamento del bonus sociale contro la povertà alimentare, sostegno a favore di lavoratori giovani e donne. Per far fronte a tutte queste esigenze, la risoluzione impegna il governo a valutare un nuovo “scostamento di bilancio, ovvero un aumento del deficit”.

Il DEF è il principale dossier di programmazione finanziaria elaborato e presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri (ad oggi, Mario Draghi) e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze (ad oggi, Daniele Franco).

L’iter prevede l’invio da parte del Governo del DEF per l’esame e l’approvazione tramite una risoluzione che impegna il governo alla presentazione di una legge di bilancio. 

La proroga per il Superbonus. Le abitazioni monofamiliari e il 30%

Ad oggi, per usufruire dell’agevolazione fiscale deve assicurarsi che il 30% dei lavori sia effettuato entro giugno. Tale previsione ha suscitato le proteste di proprietari ed associazioni di categoria che, da tempo, evidenziano che senza una proroga molti lavori sarebbero rimasti incompiuti. Specialmente per le villette perché per tali tipologie di immobili, non era stata ancora prevista alcuna proroga.

Nella risoluzione che accompagna il DEF in aula alla Camera si legge, in relazione al Superbonus edilizio, che la Camera impegna il governo “a prorogare il termine attualmente previsto dal comma 28, lett. e), dell’articolo 1, della legge di bilancio 2022 per le abitazioni unifamiliari”. 

Analogo interesse suscita la successiva previsione in base alla quale “la percentuale del 30% dell’intervento complessivo sia riferito al complesso dei lavori e non ai singoli lavori oggetto dell’intervento”.

Cessione del credito. Un meccanismo da rivedere?

Per la fruizione delle agevolazioni fiscali si può optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito. Ad oggi, per effetto dell’art. 29bis, d.l. n. 17/2022, cd. Decreto Bollette, si possono effettuare tre cessioni con riferimento ai predetti crediti di imposta. Ad oggi, molti istituti non accettano più l’acquisto di crediti fiscali.

Nella risoluzione che accompagna il DEF in aula alla Camera si legge una modifica di tale cessione, prevedendo un’ulteriore cessione con la quale le banche, ove abbiano esaurito le possibili cessioni, possano effettuarne una ulteriore in favore di soggetti titolari di conto corrente presso le stesse.

La finalità della norma è da rinvenirsi nella possibilità di consentire, esaurite le possibilità di cessione, una ulteriore negoziazione da parte delle sole banche, già cessionarie di crediti di imposta, ed in favore dei soggetti con i quali hanno stipulato contratti di conto corrente.

L’esigenza di favorire la circolazione dei crediti è quella di evitare il cd. blocco dei cantieri dovuto alla riscontrata impossibilità, per molte imprese, di poter fruire dei crediti fiscali acquisiti e di non avere sufficiente liquidità per gestire le attuali esigenze di cassa.

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