Collaboratrice di Immobiliare.it
Forza Italia ha avanzato un emendamento alla Manovra finanziaria che potrebbe modificare profondamente i criteri di accesso al Fondo di garanzia per i mutui sulla prima casa. La proposta, a firma di Roberto Pella e Francesco Cannizzaro, punta a riservare il mutuo under 30 alle giovani coppie che abbiano un “progetto di vita finalizzato al matrimonio”. L’obiettivo dichiarato è incentivare i giovani a costruire una famiglia, sostenendo economicamente chi intende sposarsi e, presumibilmente, fare figli prima dei 30 anni.
Attualmente, il Fondo di garanzia copre fino al 50% della quota capitale del mutuo per l’acquisto della prima abitazione. La misura è rivolta a una platea piuttosto ampia:
L’accesso al Fondo è garantito indipendentemente dallo stato civile dei richiedenti, offrendo così un supporto a una vasta gamma di situazioni familiari ed economiche.
Se approvato, l’emendamento restringerebbe il perimetro dei beneficiari, riservando il Fondo di garanzia esclusivamente alle giovani coppie under 30 che pianificano il matrimonio. Questa proposta si discosta dall’approccio attuale, che include anche le unioni civili e le convivenze di fatto.
La misura ha sollevato diverse polemiche, sia per il carattere restrittivo che per l’idea di vincolare un sostegno economico a una scelta personale come il matrimonio. Secondo i critici, questa modifica potrebbe escludere una fetta significativa di giovani che, pur non pianificando il matrimonio, necessitano di aiuto per accedere al credito immobiliare.
Nonostante la proposta di modifica, il Fondo di garanzia è stato prorogato fino al 2027 con uno stanziamento complessivo di 670 milioni di euro. La proroga, prevista nella Legge di Bilancio 2024, garantisce la continuità di una misura introdotta per la prima volta nel 2013 durante il governo Letta.
L’emendamento di Forza Italia, insieme a oltre 4.500 altre proposte, è stato sottoposto alla Commissione Bilancio della Camera per la valutazione dell’ammissibilità. Dopo una prima scrematura, il numero degli emendamenti verrà ridotto ulteriormente, e solo i più rilevanti saranno discussi in Parlamento.