Articolista giuridico
Con l’entrata in vigore del decreto Salva Casa si impone un riassetto della modulistica edilizia in tutti i Comuni italiani. Entro fine anno saranno emanati i nuovi modelli unificati per Cila, Scia e permessi di costruire, con l’obiettivo di semplificare e uniformare le pratiche burocratiche.
Con il decreto “Salva Casa” (Dl n. 69/2024), entrato in vigore a maggio, il Governo ha deciso di accelerare sulla semplificazione delle procedure edilizie, introducendo un’importante novità: l’adeguamento dei modelli burocratici utilizzati per Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata), Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) e Pdc (permessi di costruire).
La normativa attuale, risalente a quasi dieci anni fa, è ormai obsoleta e non tiene conto delle recenti modifiche legislative, causando difficoltà interpretative e ritardi nell’ottenimento delle autorizzazioni.
Per superare questi ostacoli, è stato istituito un tavolo di lavoro tra Ministero delle Infrastrutture, Ministero della Pubblica Amministrazione, Regioni e associazioni di categoria.
L’obiettivo è quello di presentare entro dicembre 2024 una nuova modulistica semplificata e unificata su tutto il territorio nazionale, evitando che ogni Comune e Regione applichi regole diverse, rallentando di fatto i progetti di costruzione e ristrutturazione.
Tra i temi più complessi affrontati dalla commissione di esperti c’è quello relativo alla Scia e alla definizione del “stato legittimo” dell’immobile. Secondo il decreto Salva Casa, lo stato legittimo di un edificio viene determinato in base all’ultimo titolo autorizzato, ma solo se l’amministrazione ha verificato la correttezza di tutti i titoli pregressi.
Questa nuova disposizione sta generando non poche difficoltà interpretative tra tecnici e amministratori, soprattutto per quanto riguarda gli immobili che hanno subito modifiche nel tempo. I moduli attualmente in uso, infatti, non prevedono la possibilità di integrare tutte le nuove sanatorie introdotte dalla normativa del 2024, portando a una situazione di incertezza normativa che rallenta i progetti edilizi.
La commissione incaricata sta valutando se introdurre una presunzione di controllo automatico da parte della Pubblica Amministrazione, il che consentirebbe una maggiore celerità nell’approvazione delle pratiche edilizie, garantendo al contempo la conformità degli interventi.
Nel medio periodo, il Governo punta anche a varare un nuovo Testo Unico delle Costruzioni, con l’obiettivo di superare la frammentazione normativa che ha finora reso complicata l’applicazione delle regole edilizie in Italia. Questa riforma, attesa entro la fine del 2024, mira a unificare in un unico testo tutte le disposizioni vigenti in materia di costruzioni e urbanistica, eliminando sovrapposizioni e contraddizioni legislative che hanno spesso ostacolato il rilascio di autorizzazioni.
Il Ministro Salvini ha ribadito che il nuovo Testo Unico non sarà solo un insieme di norme tecniche, ma un vero e proprio strumento di rilancio per il settore edilizio, consentendo a imprese e professionisti di operare con maggiore sicurezza giuridica e rapidità.