Giornalista
Acquistare una seconda casa comporta il pagamento di maggiori tasse, tra cui l’imposta di registro, che incide significativamente sul costo complessivo della compravendita. Questa tassa è calcolata in base al valore dell’immobile e differisce da quella applicata sulla prima casa. Capire come si calcola l’imposta di registro per una seconda casa è fondamentale per pianificare al meglio un investimento. Vediamo come.
L’acquisto di una seconda casa prevede diverse imposte, che variano in base al venditore e alla tipologia di immobile. Le principali tasse da considerare sono le seguenti:
Se l’immobile è acquistato da un’impresa con IVA, si applicano le seguenti aliquote:
L’imposta di registro si calcola applicando il 9% sul valore catastale dell’immobile. Questo valore viene determinato moltiplicando la rendita catastale, per il valore del coefficiente.
La rendita catastale di una casa si può calcolare, ed è reperibile al Catasto Fabbricati),
I coefficienti catastali sono invece dei numeri fissi stabiliti dalla legge, che si utilizzano per calcolare il valore catastale di un immobile. Il coefficiente varia in base alla categoria catastale di appartenenza della casa, e aumenta con l’aumentare delle case di proprietà. Per la seconda casa il coefficiente di riferimento è il 126. Per la prima casa è 115,5.
Non ci resta che ipotizzare un caso per simulare il calcolo dell’imposta.
Ipotizziamo di voler acquistare una seconda casa, e supponiamo che l’immobile abbia una rendita catastale di 1.200 euro. Calcoliamo l’imposta in due passaggi:
Pertanto, l’imposta di registro da pagare sarebbe di 13.608 euro, a cui vanno aggiunte le imposte ipotecaria e catastale fisse di 50 euro ciascuna.
Non è possibile evitare completamente il pagamento dell’imposta di registro sulla seconda casa, ma le normative consentono riduzioni fiscali. È il caso del trasferimento di proprietà per donazioni o successioni, le cui imposte possono variare rispetto all’acquisto diretto.