Giornalista e Digital Content Manager
Un incontro tra politici e professionisti del settore immobiliare – tra cui notai, costruttori, agenti immobiliari e geometri – è stato organizzato per analizzare insieme le conseguenze della tassazione delle plusvalenze sulle vendite degli immobili interessati dal Superbonus 110%. Questo è il tema centrale della tavola rotonda a porte chiuse dal titolo “La Tassazione delle Plusvalenze da SuperBonus“, organizzata dalla FIMAA questa mattina a Roma.
Tra i partecipanti, l’onorevole Alberto Luigi Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività produttive della Camera, insieme agli onorevoli Andrea de Bertoldi, Mauro Del Barba ed Emiliano Fenu, membri della Commissione Finanze, e la senatrice Lavinia Mennuni, appartenente alla Commissione Bilancio del Senato. Hanno preso parte anche rappresentanti delle associazioni professionali, tra cui Maurizio Pezzetta, Vicepresidente vicario FIMAA; Cristoforo Florio, consulente fiscale FIMAA; Francesco Raponi, membro della Commissione Studi Tributari del Consiglio Nazionale del Notariato; Livio Spinelli, consigliere del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati; e Marco Zandonà, Direttore dell’Area fiscale ANCE.
La norma che prevede la tassazione delle plusvalenze presenta diverse lacune, come la difficoltà in alcuni casi di calcolare correttamente le plusvalenze; l’incertezza sui reali fattori che hanno determinato la rivalutazione di un immobile, che spesso dipendono dalle oscillazioni di mercato piuttosto che dagli interventi effettuati, oltre al tempo trascorso dall’acquisto; la tassazione delle plusvalenze per lavori condominiali che non hanno riguardato specificamente l’immobile in vendita; e le problematiche per chi ha firmato un contratto preliminare di compravendita registrato e trascritto prima della Legge di Bilancio 2024 (Legge 213/2023), con oneri imprevisti che penalizzano la vendita. Le problematiche riscontrate sono molteplici, evidenziando la necessità di apportare modifiche a una norma che non esisteva al momento della richiesta di usufruire del Superbonus. È quindi fondamentale introdurre correttivi per rendere questa misura più equa. In caso contrario, si potrebbero avere ripercussioni significative sul mercato immobiliare, con una diminuzione dell’offerta e un aumento ingiustificato dei prezzi. Questo scenario danneggerebbe sia la popolazione che il mercato immobiliare stesso.
Al termine della tavola rotonda, le associazioni hanno deciso di redigere un documento congiunto per mettere in luce le principali criticità della norma e proporre modifiche adeguate. Tra le varie misure, si evidenzia la necessità di stabilire che l’importo imponibile non superi quello dell’incentivo ricevuto; l’esclusione dalla tassazione per quegli immobili per cui il preliminare è stato registrato prima del 1 gennaio 2024, anche se il contratto definitivo viene stipulato successivamente; la proposta di tassare la plusvalenza in base alle “rate” di Superbonus effettivamente percepite, dato che l’incentivo viene distribuito su più anni fiscali e dipende dalla presenza di redditi imponibili; infine, si richiede che la tassazione della plusvalenza si applichi solo agli immobili ceduti entro cinque anni – anziché dieci, come prevede attualmente la norma – dal completamento dei lavori.