VILLA POLI ARRIGONI AL TORRESAN
IMMOBILE STORICO ATTUALMENTE A DESTINAZIONE ALBERGHIERA
A ridosso delle colline di Breganze proponiamo una elegante villa veneta di fine Ottocento.
E' ancora ben nota nel territorio la sua destinazione alberghiera con il suo rinomato ristorante, famoso per il tipico piatto del Torresan, vanto della famiglia Poli che ancora vi risiede.
Il palazzo si puo' quindi immaginare come una prestigiosa struttura ricettiva o anche degno di una conversione ad elegante uso abitativo.
Il suo utilizzo richiede interventi manutentivi che sapientemente ne valorizzino gli importanti volumi e le straordinarie potenzialità.
Note storiche tratte da: * Breganze quadro storico di Ubaldino dalle Nogare 1972
e *Ville Venete Istituto Marsilio per le ville Venete 2002):
Posta alle pendici del monte Santa Lucia, appena fuori dal centro storico, la villa si eleva per due piani fuori terra ed un sottotetto su una pianta rettangolare.
Il prospetto principale, orientato a ovest, è caratterizzato da un risalto centrale determinato dalla presenza, al pianoterra, di una spaziosa porta centinata preceduta da breve scalinata, a cui corrisponde, al piano nobile, una serliana munita di balaustra trattenuta . Ai lati si distribuiscono semmitricamente quattro assi di aperture rettangolari.
Fasce lapidee marcapiano e marcadavanzale attraversano orizzontalmente il prospetto e una decorazione ad affresco simula balaustre al di sotto delle aperture del piano nobile e un bugnato gentile al pianoterra. La pianta rientra nella tradizione delle ville venete con salone centrale passante sia in pianoterra che al piano nobile. Sul retro si innesta un ala secondaria a due piani scandita lungo il fronte meridionale da una serie di aperture centinate al piano terra e rettangolari al piano primo.
La villa fu fatta erigere dal conte Alessandro Arrigoni nel 1882 come soggiorno estivo per la sua famiglia.
Va ricordata per il memorabile, storico Gran Consiglio di Guerra ivi tenutosi sotto lègida del Re Vittorio Emanuele III nel Maggio 1916, appena iniziatasi loffensiva austriaca sugli altipiani di Tonezza e di Asiago. Il generale Luigi Cadorna, Capo di Stato Maggiore e Comandante in Capo dellesercito italiano, espose il suo piano, già in atto, della celebre manovra svoltasi per linee intere interne per cui le armate italiane italiane operanti sullIsonzo e sul Carso con tutti i mezzi disponibili, furono trasferite sui punti più minacciati del nostro fronte, tamponando dapprima ed esaurendo poi la minacciosa offensiva nemica.