Meina, in zona centrale ottima soluzione con vista Lago, composta da: ampio ingresso, soggiorno, cucina, 2 camere, bagno e balconi.
Piano sottotetto mansardato con 2 camerette e bagno.
Ottima soluzione anche uso investimento.
Per info:
F.Mirco 342.5536792
Da Meina, in epoca romana, passava la via Severiana Augusta, strada romana consolare che congiungeva Mediolanum (la moderna Milano) con il Verbannus Lacus (il Lago Verbano, ovvero il Lago Maggiore, e da qui al passo del Sempione (lat. Summo Plano).
Situato sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, Meina faceva parte sin dal Medioevo della Comunità del Vergante, avendo sottoscritto nel 1389, assieme al comune di Lesa, gli Statuti del Vergante approvati dall'Arcivescovo Antonio da Saluzzo.
Il comune segue dapprima direttamente le vicende del Ducato di Milano fino alla metà del XV secolo quando Filippo Maria Visconti concede la proprietà di Meina, Lesa e del Vergante a Vitaliano I Borromeo.
Meina segue quindi la storia dei dei Borromeo conti d'Arona.
Alla fine del XVIII secolo la Comunità del Vergante si dissolve sotto l'incalzare delle armate napoleoniche e del nuovo ordine europeo.
Dal 1805 Meina , nel Dipartimento dell'Agogna, è parte del Regno d'Italia napoleonico.
Alla caduta di Napoleone, come tutto il Vergante, Meina entra a far parte del Regno di Sardegna, infine del Regno d'Italia nel 1861.
Ghevio, già comune autonomo, è aggregato a Meina nel 1928[4].
Tra il 15 e il 23 settembre 1943, il paese di Meina è stato teatro della strage di sedici ebrei italiani provenienti dalla Grecia compiuta dalle SS naziste nell'Hotel Meina di proprietà di Alberto Behar, cittadino turco di origine ebraica.[5][6] A ricordo dell'eccidio, nel 2015 furono posate le pietre d'inciampo all'imbarcadero, vicino al luogo dove un tempo sorgeva l'hotel Meina.