Non lontana dal centro e dal lago, proponiamo casa indipendente disposta su un solo piano di circa 150 mq, oltre ampio laboratorio, con magazzino e ufficio di altri
circa 400 mq. La casa è stata ristrutturata totalmente all'interno nel 1998 mentre l'esterno ed il tetto nel 2010, recentemente è stata installata l'aria condizionata in tutti i locali. La parte abitativa si compone di ingresso, salone con sala pranzo e camino, cucina abitabile, camera matrimoniale, camera singola ed ulteriore cameretta con soppalco in legno, bagno. Collegato alla casa troviamo la parte di capannone, costituita in parte da laboratorio con altezza di 4 m, un ufficio ed un bagno, un'altra ampia zona a deposito con secondo accesso carraio ed un altezza di 5.20 m. Ottimo per chi ha bisogno di un ampio spazio magazzino oltre all'immobile abitativo, ottimo anche come ricovero camper.
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Il comune di Castelletto sopra Ticino è situato nell'alta pianura novarese orientale, al confine con la Provincia di Varese, su quote comprese tra i 189 m s.l.m. e i 304 m s.l.m.. Si estende su una superficie di 14,61 km².
La sua posizione geografica delimitata dal Lago Maggiore, dal fiume Ticino e da un anfiteatro morenico, ha favorito un insediamento fin dall'età del Bronzo.
Fu il più grande centro protourbano dell'Italia nord-occidentale, nato e sviluppatosi proprio a Castelletto e che nel corso del VII-VI secolo a.C. giunse ad occupare l'intero promontorio compreso nell'ansa del Ticino, godendo di una posizione pressoché unica.
I reperti archeologici trovati in situ fanno risalire le prime popolazioni residenti all'età del Bronzo. Ne è testimone una necropoli risalente al XIII secolo a.C. (cultura di Canegrate) casualmente riportata alla luce verso il 1950 in località Glisente.
La cultura di Golasecca è una particolare cultura protostorica sviluppatasi nell'area nord-occidentale della penisola italiana, tra le Alpi ed il Po (compreso in Svizzera il Canton Ticino), specialmente lungo le sponde del Lago Maggiore e del Lago di Como, tra il IX ed il V secolo a.C., durante la prima età del Ferro. La sua denominazione è legata alla località in cui l'abate Giovanni Battista Giani documentò nel 1824 i primi ritrovamenti. Il territorio castellettese, circostante l'uscita del Ticino dal lago, era a quei tempi caratterizzato da una serie di ghiaioni e cateratte, che giustificano il toponimo di Golasecca, e protetto da un anfiteatro di colline moreniche.
In quel periodo storico si costellò di piccoli e grandi villaggi, con scali per la gestione della navigazione e controlli nei punti nodali di scambio dei prodotti provenienti dall'ambiente mediterraneo-etrusco e destinati ai mercati transalpini. Significative testimonianze, restituite da necropoli rinvenute in occasioni di scavi archeologici effettuati nel territorio di Castelletto Ticino, hanno permesso di verificare l'appartenenza degli abitanti a una popolazione di lingua celtica.